di Paolo Pagliaro
Per non offendere nessuno l'evasione fiscale si chiama tax gap, che sarebbe la differenza tra le imposte dovute e quelle effettivamente versate. Giorni fa si è saputo che nel Regno Unito il tax gap ha toccato il minimo storico, cioè il 4,8%. Significa che il 95,2% delle imposte è stato regolarmente versato.
In Italia la media delle tasse evase negli ultimi vent'anni è del 32,2%.
Tutte le statistiche dicono che i lavoratori indipendenti come professionisti, artigiani e commercianti evadono in media il 70% dei loro redditi e ricavi, cioè dichiarano solo il 30% del dovuto.
Ogni anno lo Stato viene derubato di circa 100 miliardi, tra mancate entrate tributarie e mancate entrate contributive, Nel 2020 e nei primi mesi del 2021 si è evaso un po' meno perché l'economia si è fermata in seguito al Covid 19. L'Italia è primatista europea per quanto riguarda l'evasione dell'Iva con una media di 33 miliardi l'anno. Ultimamente il gap si è ridotto grazie allo split payment, alla fatturazione elettronica e alla crescente diffusione delle transazioni con carta di credito, novità alle quali il partito degli evasori si era tenacemente opposto. Secondo il centro studi Itinerari Previdenziali il complesso dell'economia sommersa – tra sotto-dichiarazioni e lavoro irregolare - nel 2021 valeva 174 miliardi di euro, in aumento di 16 miliardi e mezzo rispetto al 2020. ma con un'incidenza sul PIL stabile al 9,5%. La pace fiscale invocata dal minitro Salvini si può raggiungere solo costringendo gli evasori a deporre le armi.