Può un’opera di street art illegale diventare oggetto di una caccia all’uomo internazionale che vede coinvolte la polizia italiana e quella francese? Sì, se c’è la firma di Banksy e se lo stencil in questione è “The Sad Girl”, ossia quella “Ragazza Triste” che lo street artist più misterioso e, al contempo, famoso, al mondo ha tracciato su una porta del Bataclan. L’attacco terroristico dell’Isis alla sala concerti di Parigi, avvenuto il 13 novembre 2015, è una ferita ancora aperta nel cuore della Francia e dell’Europa. In memoria della tragedia, Banksy - che non sceglie mai a caso i luoghi che ospitano le sue opere, come dimostrano i suoi lavori in Palestina o la ginnasta tra le macerie in Ucraina - rese omaggio alle vittime usando proprio una porta del locale parigino come tela per la sua “Ragazza Triste”, diventata presto il simbolo del dolore collettivo. Nel 2019 la porta e, di conseguenza, l’opera, vennero rubate da tre uomini incappucciati con una smerigliatrice. A questo incredibile furto e al suo autore è dedicato il nuovo documentario “Banksy e la Ragazza del Bataclan”, che sarà presentato oggi pomeriggio in anteprima all’Ambasciata di Francia, a Roma – alla presenza dell'ambasciatore Martin Briens. Prevista una performance di 4 giovani artisti del RUFA (Rome University of Fine Arts), Alice Papi, Lorenzo Cappella, Alexandra Fongaro e Davide Miceli che in un spazio all’aperto del cinquecentesco Palazzo Farnese hanno dato la loro interpretazione de "La Ragazza Triste". Il documentario, diretto da Edoardo Anselmi e scritto con Claudio Centioni, da domani sarà disponibile per tutti in anteprima digitale europea, gratuitamente e con sottotitoli in italiano, sulla piattaforma di streaming Arte.tv e trasmesso dalle 21.15 su Rai 5. Il mediometraggio – una coproduzione europea frutto della collaborazione tra GA&A Productions e Tinkerland con Arte, Rai Cultura e Istituto Luce Cinecittà - ripercorre le tappe delle indagini che, tra Francia e Italia, hanno portato al suo ritrovamento, nel giugno del 2020, nella soffitta di un casolare nel Teramano abitato da due ignari cittadini cinesi. Si giunge ad otto indagati, condannati fino a due anni di carcere. Tra gli intervistati del documentario Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021, e il brigadiere dei Carabinieri, Emiliano Ferrante, che ha ritrovato l’opera quando i Carabinieri del TPC insieme alla polizia francese arrivarono al casolare abruzzese. Edoardo Anselmi accompagna lo spettatore in un viaggio appassionante tra arte, bellezza, cacce all’uomo in Francia e in Italia, tradimenti e mercato nero, alla ricerca di risposte: chi sono i veri proprietari della “porta di Banksy”? I gestori del Bataclan, la collettività sentitasi defraudata di un memoriale o la città di Parigi, che vuole renderla accessibile a tutti? E Banksy stesso, che diritti ha nei confronti della “Ragazza Triste”? Ancora oggi, The Sad Girl è oggetto di una controversia legale e si trova da tre anni in un deposito del tribunale di Parigi. Il documentario ne ricostruisce l’odissea attraverso interviste esclusive, materiale d’archivio ed esperti di street art, forma d’arte che continua a sollevare interrogativi, come dimostra il recente caso del restauro del “Migrant Child”, celebre stencil sul dramma dei migranti seriamente minacciato dall’umidità a Venezia. (6 nov – red)
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