Roma, 7 nov – “La prevenzione è sicuramente il miglior investimento che possiamo fare sulla salute, soprattutto in una nazione come la nostra che è la seconda o la terza al mondo per longevità. La prevenzione deve essere vista come un investimento e non come una spesa. Questa è una priorità assoluta”. Parole nette quelle del ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto alla Camera alla presentazione dell'Intergruppo parlamentare dedicato alle "Nuove frontiere terapeutiche nei tumori della mammella", che verrà presieduto da Simona Loizzo, deputata della Lega e membro della commissione Affari sociali di Montecitorio. “Ci stiamo impegnando – aggiunge il ministro - per incentivare sempre di più le donne ad aderire ai programmi di screening, che sono gratuiti con il Servizio sanitario nazionale. Si tratta della neoplasia più frequente nelle donne e purtroppo è in continuo aumento, in modo particolare si sta osservando negli ultimi anni un progressivo incremento dei casi per le under 50. I dati relativi al 2021 mostrano che siamo tornati a livelli pre-pandemia, la copertura dello screening mammografico secondo l’osservatorio nazionale è stata pari all’86%, corrisponde a più di 3,5 milioni di donne che sono state invitate: però – sottolinea Schillaci - devo notare con un po’ di tristezza che la percentuale delle donne che hanno aderito allo screening è solo del 56%, con una grande differenza ancora tra nord e sud. Inoltre c’è un 20% di donne che lo scorso anno hanno realizzato uno screening fuori dai programmi organizzativi. Questi numeri dimostrano che dobbiamo fare di più e cercare di intercettare il maggior numero di donne possibile, promuovendo comportamenti legati alla prevenzione”. “Individuare il cancro nelle fasi iniziali significa garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e soprattutto una migliore qualità della vita” ribadisce il ministro. “Abbiamo dato vita a questo intergruppo specificando che la nostra attenzione va soprattutto al tumore al seno triplo negativo, che oggi è la grande scommessa terapeutica visto che le donne che ne sono affette hanno una sopravvivenza a 5 anni in media dell’11%, quindi intendiamo dare il nostro contributo a percorsi terapeutici e diagnostici per questo tipo di tumore” afferma invece Loizzo. “Vogliamo porre inoltre l’attenzione – aggiunge - su tutti i percorsi diagnostico-terapeutici per il tumore al seno, dall’estetica oncologica alla parte chirurgica. Occorrono interventi a tutto campo a livello politico e legislativo, in accordo e in dialogo con le associazioni dei pazienti”. “Abbiamo sentito le parole del ministro Schillaci – conclude la deputata della Lega - sulla non grande aderenza italiana agli screening del tumore al seno, ciò anche perché come viene rivendicato dalle associazioni i metodi di reclutamento sono in molte regioni scadenti. Poi c’è anche il problema dei test genomici, per cui oggi è possibile avere una maggiore predittività sui tumori al seno ma questa opportunità non viene colta nella totale pienezza”. (PO / Roc)////
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