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Cittadinanza, Bakkali (Pd)-Insaf Dimassi: serve battaglia radicale per nuova legge

Roma, 15 nov - "Se la legge sulla cittadinanza ha 31 anni, direi che sono 30 anni che è necessario parlarne, l'urgenza non è mai venuta meno". Lo dice chiaramente, Ouidad Bakkali, deputata del Partito democratico, protagonista oggi alla Camera di una approfondita conversazione sul tema del diritto alla cittadinanza insieme all'attivista Insaf Dimassi, coautrice del libro Dialoghi sulla cittadinanza con Antonio Salvati. E urge, aggiunge Bakkali, "anche in questo contesto dove politicamente può sembrare più complicato, continuare a fare due cose: creare degli spazi di animazione del dibattito, in cui le voci dei protagonisti di questo tema portino le proprie istanze e le proprie prospettive dentro il Parlamento. E trovare degli spazi di azione, anche con la maggioranza che ha i voti, e partendo dai punti di convergenza del passato, per esempio con la ius culturae". È ovvio, spiega Bakkali, "che ogni forza politica declini anche la propria prospettiva, e credo che come Partito democratico dobbiamo essere radicali e arrivare al sunto finale, ovvero che chi nasce in Italia è italiano. E dobbiamo creare una società della convivenza e plurale, che riconosca e veda il pluralismo che già esiste, che non lo renda invisibile. Che non lo sminuisca nella narrazione pubblica, perché questa è la vita dei tanti e delle tante che vogliono fare parte del futuro di questa repubblica". In fondo, si chiede la deputata dem, "cosa c'è di più patriottico e nazionalista di questo?". Insaf Dimassi, che a 27 anni è ancora cittadina italiana nonostante sia arrivata in Italia ad appena 9 mesi di vita dalla Tunisia, si batte sulla questione di cittadinanza da quando è maggiorenne e, spiega, "ho capito che perché questa battaglia possa passare è necessario cambiare registro e analizzare la situazione: sono passati 31 dalla legge sulla cittadinanza e il contesto è completamente cambiato, i numeri sono completamente cambiati. Il tema è complesso e non deve essere romanzato, polarizzato e reso demagogico". Insaf Dimassi confida che "se facciamo una analisi scientifica, potremo trovare un riscontro anche da parte della maggioranza". L'appello alle opposizioni, intanto, è "che siano compatte e radicali, perché ad essere meno radicali ci pensano già altre persone… Speriamo quindi che questa parte del Parlamento ci creda davvero".
(PO / Sis)

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