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direttore Paolo Pagliaro

Se il signor giudice
e' una signora

Se il signor giudice <br> e' una signora

di Paolo Pagliaro

Tra le piccole cose che segnalano grandi cambiamenti c’è una sentenza della Corte Costituzionale depositata alla vigilia di Natale, la numero 223. L’importanza di questa sentenza non deriva dal tema trattato – un ricorso regionale contro un atto del  governo -  ma dal fatto che per la prima volta nella storia della Corte la sentenza non è stata emessa dai “signori giudici”, ma semplicemente dai giudici.
Cancellando dall’intestazione la parola “signori”,  si è preso atto che anche nel più importante organo di garanzia costituzionale siedono oggi numerose signore. La prima fu, nel 1996, l’avvocata Fernanda Contri, nominata dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.  Seguirono Maria Rita Saulle, Marta Cartabia, Daria De Pretis, Emanuela Navarretta, Antonella Sciarrone Alibrandi, Silvana Sciarra e Maria Rosaria San Giorgio.  Su un totale di 60 giudici costituzionali che si sono alternati dal 1956 a oggi. sono dunque otto le donne che hanno ricoperto o che ancora ricoprono questa carica.
Troppe per non tenerne conto anche nel linguaggio.   Come fa notare Eleonora Santoro sulla rivista laCostituzione.info, la Consulta sembra aver accolto le raccomandazioni dell’Accademia della Crusca per un uso più attento della lingua  anche negli atti giudiziari. Il prossimo passo sarà quello di sostituire  nei testi scritti il termine uomo con quello di persona.   Nessuno dovrebbe offendersi.  

(© 9Colonne - citare la fonte)