La tragedia straziante degli esuli italiani dai territori dell’Istria e della Dalmazia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un fagotto e via nella notte per non farsi scoprire. La fame, il freddo, la minaccia delle armi e della morte chiudono il cerchio della tragedia. E chi sopravvive a tutto ciò è condannato a essere esule e straniero in un’altra terra. Nel film tv “La Rosa dell’Istria” - diretto da Tiziana Aristarco, con Andrea Pennacchi, Gracjela Kicaj (emigrante dall’Albania e al suo debutto sullo schermo), Costantino Seghi, Eugenio Franceschini, liberamente ispirato al romanzo "Chi ha paura dell'uomo nero?" di Graziella Fiorentin, in onda oggi in prima serata su Rai 1 -, la guerra arriva a Canfanaro (oggi Croazia) e investe in una famiglia di Canfanaro d'Istria: padre, madre, tre figli ed una nonna che rinuncia alla fuga quando il pericolo incombe sulla popolazione istriana, stretta dopo l’armistizio del 1943 tra i soldati tedeschi che cercano di riorganizzarsi nella Repubblica di Salò e le truppe del maresciallo Tito intente ad annettere l’Istria alla Jugoslavia. Una storia che racconta il dramma dell'esodo sofferto da 350mila persone. Il film tv è una coproduzione Rai Fiction - Publispei e Venicefilm, scritto da Angelo Petrella e Maximiliano Hernando Bruno i quali hanno evidenziato come uno rispettivamente napoletano e l’altro italo-argentino, abbiano ritrovato nella vicenda le storie di emigranti raccontate dalle loro nonne. “Sono italiani che hanno abbandonato le loro case e i loro averi per potere restare italiani, e che sono tornati in Italia, ritrovandosi senza una casa, umiliati e offesi. Si tratta di un dramma umano che si ripete ancora oggi” hanno sottolineato i produttori. La storia di Maddalena Braico (Gracjela Kicaj) è un racconto di formazione ambientato in un contesto storico complesso che ha inizio subito dopo l’8 settembre del 1943. Dopo l’armistizio, l’esercito italiano resta senza direttive, la popolazione istriana è priva di ogni difesa, mentre il generale Tito avanza con le mire di pulizia etnica per ammettere il territorio istriano alla Jugoslavia e i tedeschi si riorganizzano insieme alle truppe della Repubblica sociale. La situazione diventa sempre più drammatica e Maddalena con la sua famiglia è costretta ad abbandonare per sempre la sua terra e la sua casa. Suo padre Antonio, interpretato da Andrea Pennacchi (Tutto chiede Salvezza, Petra), cerca riparo presso suo fratello che da anni vive in una piccola cittadina del Friuli. Per raggiungerlo i Braico sono costretti ad una fuga rocambolesca in cui si perdono le tracce di Niccolò, l’adorato fratello di Maddalena, interpretato da Costantino Seghi (Eppure Cadiamo Felici). Nella nuova scuola in Friuli Maddalena viene additata come una straniera, suo padre non riesce a trovare un lavoro, l’intera famiglia vive la triste condizione degli esuli, sradicati dalla loro terra e dalle loro abitudini e da tutto ciò che prima era la loro vita in una patria che avrebbe dovuto accoglierli e che invece li respinge. Maddalena, nonostante le avversità, coltiva la sua grande passione per la pittura e insieme a Leo (Eugenio Franceschini, “Non mi lasciare, Nero a metà”), incontrato per caso, scoprirà il suo grande talento e riuscirà a costruire con lui il suo futuro di donna e di pittrice. Il film tv è realizzato con il sostegno della FVG Film Commission - PromoTurismoFVG e della Camera di Commercio della Venezia Giulia Trieste Gorizia - Fondo Gorizia. (5 feb - red)
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