Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

''Noi ci abbiamo
creduto'', diario
dall'Afghanistan

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

''Noi ci abbiamo <br> creduto'', diario <br> dall'Afghanistan

"NOI CI ABBIAMO CREDUTO", GENERALE BELLACICCO RACCONTA MISSIONE IN AFGHANISTAN

"Di quei mesi mi è rimasto tutto: ogni giorno si pensa a quella missione, che è stata una missione totalizzante. Hanno dato tutto quello che potevano il nostro personale militare ma gli italiani in generale, voglio ricordare anche i civili che lavoravano là. In questo momento dobbiamo ancora pensare all'Afghanistan, perché una parte del nostro cuore è rimasta là". Così il generale Marcello Bellacicco, che ha partecipato a molte missioni all'estero ricoprendo tra gli altri l'incarico di comandante della Regione Ovest in Afghanistan, autore del libro "Noi ci abbiamo creduto. Diario di 6 mesi di missione in Afghanistan", presentato oggi in un convegno alla Camera, promosso dalla deputata di Fdi Paola Maria Chiesa. "Si tratta di militari italiani - ha spiegato il generale - nel senso che interpretano la professione militare con quell'umanità e quei valori che animano il popolo italiano. E' chiaro che in certi momenti non è facile tradurli in pratica, ma i nostri soldati hanno sempre trovato il modo di farlo, anche nei frangenti più pericolosi". Tanti i morti italiani - 53, i cui nomi sono stati ricordati dalla deputata Chiesa - e il dolore di vedere l'Afghanistan nelle mani dei Talebani, dopo il ritiro da Kabul nel 2021 deciso dagli Usa. Ma per il generale Bellacicco ne è valsa comunque la pena: "Assolutamente sì. Per noi era una missione che dovevamo fare nel migliore dei modi e l'abbiamo fatto: è per questo che il libro si intitola 'Noi ci abbiamo creduto', però dobbiamo continuare a crederci perché negli anni della nostra presenza in Afghanistan è stato conunque messo un seme nelle giovani generazioni afghane, che sono sicuro cambieranno questo status quo. Noi non dobbiamo dimenticarle e dobbiamo cercare di aiutarle". Sulla stessa lunghezza d'onda il pensiero del generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore della Difesa, presente al convegno, mentre l'attore Francesco Pannofino ha letto un passaggio commovente del libro. (Roc)

(© 9Colonne - citare la fonte)