Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

''I maestri erranti''
di Marcello Massenzio

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

''I maestri erranti''<br> di Marcello Massenzio

"MAESTRI ERRANTI": MASSENZIO RACCONTA LA CULTURA EBRAICA DOPO LA SHOAH

"Maestri erranti. Il rinnovamento della cultura ebraica dopo la Shoah" di Marcello Massenzio (Einaudi), storico delle religioni e antropologo, ha come sfondo la città di Parigi dopo la Liberazione, eletta al rango di "nuova Gerusalemme" in quanto centro d’irradiazione della cultura ebraica dopo la catastrofe della Shoah. Una cultura rinnovata nel segno di una rafforzata integrazione nel cuore della civiltà europea e di una partecipe attenzione al mondo contemporaneo. In questo contesto si staglia la figura misteriosa e affascinante di Mordechai Chouchani, un personaggio reale, circonfuso, al contempo, di un’aura mitica. Maestro venerato di Emmanuel Lévinas e di Elie Wiesel, Chouchani avvolse la sua esistenza nel piú fitto dei misteri: i soli dati inconfutabili al suo riguardo sono la prodigiosa conoscenza delle Scritture e il suo indefesso peregrinare per il mondo al fine di porre il proprio sapere al servizio di chi avesse smarrito il senso dell’esistere. Wiesel, passato attraverso l’esperienza di Auschwitz, poté scorgere in lui la reincarnazione dell’Ebreo errante, divenuto maestro errante nel solco di un’antica, nobile tradizione. Come tale, egli si consacrò alla missione di riaccendere la fiducia nella Torah, nella vita e nel futuro negli animi devastati dei sopravvissuti ai campi di sterminio. Marc Chagall ebbe il merito d’infondere nuova linfa vitale in tale archetipo, trasformato nel suo alter-ego e nel salvatore della cultura ebraica dalla furia distruttrice del nazismo in vista di una sua possibile resurrezione. Un filo sottile ma tenace lega il pittore di Vitebsk a Lévinas, nei testi del quale prende forma una penetrante "filosofia dell’erranza", ricca di stimoli preziosi ai fini di un inquadramento critico dei problemi del nostro presente.

L'AUTORE. Marcello Massenzio ricopre la carica di presidente dell'«Associazione Internazionale Ernesto De Martino». Svolge attività di ricerca tra Roma e Parigi; tra le sue opere figurano: La Passion selon le Juif errant (Paris 2006), L'ebreo errante di Chagall. Gli anni del nazismo (Roma 2018). Per Einaudi cura la riedizione delle opere di Ernesto De Martino e ha pubblicato Maestri erranti. Il rinnovamento della cultura ebraica dopo la Shoah (2024).


"TUTTO QUESTO DOLORE" DI CRISTIANO TINAZZI

Un romanzo complesso e introspettivo, il racconto di una guerra logorante e dolorosa, vissuta in prima persona dal giornalista e reporter Cristiano Tinazzi, protagonista del libro "Tutto questo dolore", in uscita l'8 marzo in tutte le librerie per Paesi edizioni. Un romanzo-verità in cui l'autore racconta una guerra violentissima, dove si trova a lottare tra la vita e la morte, in cui si confessa a sé stesso e, attraverso il dolore degli altri - donne e uomini soldato, vedove, bambini e vittime dei bombardamenti indiscriminati - conosce meglio il suo e prova a uscirne. "Il dolore con il tempo, teoricamente, si attenua e sparisce. Il ricordo invece permane. A volte c'è qualcosa che lo fa riemergere in maniera prepotente: una frase, un oggetto, un film, una canzone. Un odore. Ci sono casi però nei quali l'evento diviene così traumatico da farlo svanire, o renderlo lontano, ovattato, come se fosse successo a qualcun altro. Rimane nelle pieghe del nostro cuore, anche se noi non lo sentiamo. E poi ci stronca, all'improvviso". Il volume è il racconto di una duplice guerra, quella dell'autore, che l'ha vissuta in prima linea, e la sua rielaborazione a livello psicologico, possibile grazie alla terapia con il suo analista: guerra sul campo e guerra interiore e personale si alternano tra le righe del suo libro con una scrittura semplice e intrigante. Il trauma, in tutte le sue declinazioni, è il soggetto principale di queste pagine: dal suo nascere al suo declino, fino ad arrivare alla sua cura. Il dolore che sconvolge l'esperienza umana è centrale nel libro. L'autore è testimone diretto degli orrori che vive e raccontandoli ci offre un'occasione unica per immergerci nelle tante storie di perdita e di resilienza incontrate. Durante il suo viaggio ascolta le storie degli uomini e delle donne incontrati e mentre si prende cura di loro riesce a prendersi cura di sé, dei propri traumi, del proprio bisogno di consolazione. Un testo potente, senza filtri né censure, a metà tra un romanzo-verità e un reportage letterario, che scava a fondo nell'animo umano e nelle sue debolezze.

L'AUTORE. Cristiano Tinazzi - Classe 1972, giornalista freelance specializzato in aree di guerra e di crisi. È stato in Libano, Iraq, Siria, Afghanistan, Libia, Sud Sudan, Filippine e Ruanda. Ha seguito le Primavere arabe in Tunisia ed Egitto e le rotte dei migranti da Africa e Medio Oriente verso il Mediterraneo. È stato tra i primi giornalisti italiani ad arrivare in Ucraina per raccontare l'avvio dell'invasione russa. Ogni anno organizza il War Reporting Training Camp per aspiranti giornalisti in aree di guerra. Oggi lavora con La7, Rete4, Radio Televisione Svizzera, Il Messaggero e TV2000. Questo reportage letterario è la sua prima opera.



"I FIORI HANNO SEMPRE RAGIONE" DI ROBERTA SCHIRA AL CASTELLO DI RIO MAGGIORE


Domenica 3 marzo alle 17.30 presso il Castello di Riomaggiore (Spezia) è ospite Roberta Schira, scrittrice, critica gastronomica e giornalista del Corriere della Sera - per cui scrive di tendenze e protagonisti del “mondo cibo” italiano - e autrice di "I fiori hanno sempre ragione" (Ed. Garzanti), suo esordio narrativo, romanzo di formazione, che si aggiunge ad una lunga serie di pubblicazioni, tra saggi e manuali, sempre a tema gastronomico. Il libro, concepito durante il lockdown, è la storia di Eleonora, una chef con il dono di un palato eccezionale. La protagonista, per uscire da una crisi professionale e di vita, si affida alle ricette della nonna Ernesta. Ricette non di olio, sale, pepe, pomodoro ma di “parole” ingredienti da riscoprire nel loro significato più intimo e da ritrovare nella loro essenza più profonda.
Ne escono così ricette dell’anima che profumano di speranza, che si possono gustare, pagina dopo pagina e utilizzare ogni giorno per rialzarsi dalle cadute, dalle delusioni, dai fallimenti. Castello di Parole, giunta alla terza edizione, rappresenta uno degli appuntamenti culturali più importanti delle Cinque Terra: ogni mese, Riomaggiore invita autori e scrittori che attraverso la presentazione delle loro opere offrono l’opportunità di dibattere su temi di attualità offrendo spunti di riflessione e di crescita comunitaria. Commenta Fabrizia Pecunia: “Il ruolo di questa rassegna è dare alla comunità l’occasione di partecipare ad un rito collettivo di scoperta e di riflessione che ha al centro il libro, la lettura e gli autori. Castello di parole dà la possibilità a tutti di incontrare e parlare con scrittori e personaggi e, nello stesso tempo, collabora a creare quello “spirito culturale” in cui ci riconosciamo: Riomaggiore, infatti, non è solo meta mordi e fuggi di migliaia di turisti all’anno, ma è un borgo con un’identità, con storie e tradizioni condivise molto vive. Ed è per questo che sono felice che Roberta Schira abbia scelto Riomaggiore per presentare il suo romanzo d’esordio: un racconto di rinascita e di consapevolezza in cui ci riconosciamo”.


FRANCO BREVINI, "LA CONQUISTA DELLA LONTANANZA"

Dal Polo Nord a Capo Horn, dal Sahara all’Himalaya, dalle giungle tropicali agli arcipelaghi del Pacifico, le storie di donne e di uomini che, mettendosi in viaggio, hanno cambiato la loro vita e a volte anche la nostra. Muoversi sul nostro Pianeta e, negli ultimi decenni, anche fuori di esso, è una delle grandi esperienze della nostra specie. Migrazioni, esplorazioni, traversate: dalla prima uscita dall’Africa al turismo spaziale, da Erodoto ai tour operator, ciò che chiamiamo viaggio è incessantemente mutato attraverso i tempi nella sua dimensione culturale e simbolica. Franco Brevini, studioso ma anche viaggiatore di lungo corso, nel saggio "La conquista della lontananza. Viaggi, incontri, scoperte" (Il Mulino) ci guida tra viaggi reali e fantastici, cammini di fede e imprese mercantili, vacanze, pedestrian tour, mode esotiche. Una lettura avvincente che ci mette in contatto con la nostra natura di viaggiatori, invitandoci a spingere la nostra immaginazione un poco più in là, a mescolarci al mondo, a esplorare le frontiere della lontananza. L'autore insegna Letteratura italiana nell’Università di Bergamo e collabora al «Corriere della Sera». Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: «La letteratura degli italiani» (2011); «L’invenzione della natura selvaggia» (2013); «Così vicini, così lontani» (2017); «Abbiamo ancora bisogno degli intellettuali?» (2021). Con il Mulino: «Alfabeto verticale» (2015), «I simboli della montagna» (2018) e «Il libro della neve» (2019).

(© 9Colonne - citare la fonte)