Comportamento sostenibile che però non trova riscontro nella realtà
Cosa spinge un terzo degli italiani, esattamente il 30 percento, a non consumare l’acqua del rubinetto? Principalmente la diffidenza, nella convinzione che l’acqua imbottigliata sia più sicura anche a livello igienico.
I dati dell’indagine
Fra i grandi Paesi Europei, l’Italia è al primo posto per sicurezza nell’acqua di rete: l’85 percento viene prelevato da fonti sotterranee - quindi protette e di qualità - contro il 69% della Germania, il 67% della Francia, il 32% di Spagna e Regno Unito e il 23% della Svezia. Eppure, il dato sul consumo di acqua segnala l’opposto. Nonostante il 96,3% degli italiani dichiari di adottare sempre o quasi sempre comportamenti sostenibili, solo il 29,5% consuma con regolarità acqua del rubinetto. In particolare, nel Mezzogiorno si fa poco affidamento agli erogatori pubblici. È il Nord-Est quello con la maggior fiducia nell’acqua del rubinetto (87,4%), mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti, al 72,8%. Al Nord non convince soprattutto il sapore, mentre al Centro e al Sud non ci si fida della qualità o dell’igiene delle autoclavi. A risollevare la situazione, i giovani: circa il 60% degli under 30 beve senza problemi dal rubinetto. Il dato però è evidente ed è condizionato da una falsa convinzione, forse motivata dal fatto che in alcune zone del Paese si sono riscontrati negli anni problemi a persone che hanno bevuto acqua del rubinetto, che però in quel caso era risultata contaminata da fattori esterni.