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Disabili, Locatelli: implementare modello dama, a G7 focus su servizi

Roma, 27 mag - “Credo che ci sia ancora molto da lavorare sulla presa in carico, la cura ospedaliera per le persone con disabilità intellettiva e relazionale. Però oggi abbiamo delineato un quadro che piano piano si arricchisce e io credo che ci siano medici e personale molto motivati, e che stanno portando anche altri a seguire questa strada. Questo è fondamentale”. Così il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che stamattina ha partecipato al convegno alla Camera sul“progetto di vita e presa in carico della persona nel contesto di cura ospedaliera: modello Dama e territorio”. Il Dama (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”), è un modello di presa in carico intraospedaliera e risposta ai bisogni di salute delle persone con disabilità, riconosciuto a livello internazionale, cha rappresenta una sorta di eccellenza made in Italy: ideato circa 25 anni fa presso l’Ospedale San Paolo di Milano dal dott. Angelo Mantovani, si è progressivamente diffuso in quasi tutte le regioni Italia grazie all’opera di formazione di Filippo Ghelma, responsabile del Dama dell’ospedale Milanese e presidente di Asmed, e dell’istituto Superiore di Sanità. Attualmente in Italia esistono più di 40 centri che si ispirano a questo modello e oggi, spiega Locatelli, “sono state portate delle esperienze all'attenzione di tutti, veramente significative, di tutto il territorio italiano. Credo che anche noi come ministero per le disabilità possiamo fare tanto, insieme anche al ministero della Salute, magari per definire, delineare delle linee guida, delle strategie che a livello nazionale possono incentivare questi progetti”. Un lavoro che potrebbe confluire naturalmente anche nel G7 sulla disabilità che si terrà a ottobre in Umbria. I nostri tecnici stanno lavorando coi tecnici degli altri paesi G7 per definire le diverse priorità - spiega la ministra - Tra queste ce n'è una che riguarda anche i servizi, e io credo che lì dentro l'Italia possa portare una testimonianza rispetto anche all'implementazione del sistema Dama, ma di tutto quello che è anche la presa in carico mirata, tagliata su misura per ogni persona all'interno dei presidi sanitari e socio-sanitari".

(PO / Sis)

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