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Violenza donne, Ascari (M5s): non sprecare dote liberta' femminismo anni '70

Roma, 28 mag – "Grazie all'iniziativa, alla passione e al coraggio dei movimenti femministi, invece della vittima dello stupro è stata messa sul banco degli imputati una società patriarcale, maschilista, sessista e misogina: una modalità di azione che ha portato a rivedere il codice penale, il codice di procedura penale, penso ad esempio alla legge del '96 in base alla quale nello stupro il bene tutelato non è più la morale ma la persona. E questo grazie alle donne che erano presenti durante i primi processi per stupro, come quello di Verona del 1976 o quello contro i mostri del Circeo. Tutta questa dote di libertà e rivoluzione, che quelle donne ci hanno lasciato, deve essere concretamente posta in essere oggi". Così Stefania Ascari, deputata M5S, che alla Camera ha promosso la presentazione del libro “Mai più sole contro la violenza sessuale. Una pagina storica del femminismo degli anni Settanta” (Viella, 2022) di Nadia Maria Filippini. Il libro ricostruisce la prima manifestazione femminista in Italia in un processo per stupro (Verona, 1976), che vede il movimento, d’intesa con la parte civile, chiedere il dibattimento a porte aperte e trasformare il processo in un’azione di denuncia contro la vittimizzazione secondaria, agita anche nelle aule dei Tribunali, e la cultura solidale con lo stupro radicata nella società. "Nel suo libro – ricorda Ascari - la professoressa Filippini parla di vuoto di memoria, di dimenticanza della storia, che dovrebbe invece essere recuperata per contrastare il fenomeno della violenza di genere, che oggi porta alla morte di una donna ogni tre giorni e quasi sempre per mano di chi dovrebbe volerle bene, in 9 volte su 10 di chi ha le chiavi di casa. Serve davvero una rivoluzione culturale, a partire dall'educazione affettiva e sessuale, fin dai primi banchi di scuola". (PO / Roc) ////  

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