Montevideo, 18 dic – Questa volta è accaduto in occasione del vertice del Mercosur (Mercato comune del sud) che si svolge oggi in Uruguay, ma la battaglia di Buenos Aires per la sovranità sulle isole Malvinas è da anni al centro del dibattito politico argentino. Da parte dei capi di stato latinoamericani presenti al vertice è arrivato il pieno appoggio alla condanna della Casa Rosada contro il tentativo da parte della Gran Bretagna di definire le Isole –Falkland per gli inglesi – come “territorio britannico d’oltremare” e di inserire questa dicitura nel nuovo Trattato Europeo di Lisbona, rendendo in questo modo l’arcipelago “incompatibile con i diritti legittimi della Repubblica Argentina e con l’esistenza di una disputa di sovranità” secondo le leggi dell’Ue. La Casa Rosada ha diffuso un comunicato ufficiale nel quale si definisce “l’affermazione della sovranità della Repubblica Argentina sulle Isole Malvinas, Georgias del Sud e Sandwich del Sud e dello spazio marittimo circostante, irrinunciabile e indeclinabile” e si chiede “la soluzione della disputa tra Argentina e Gran Bretagna sulle Isole nel minore tempo possibile e in conformità delle risoluzione dell’Onu e della Organizzazione degli Stati Americani”, condannando “qualunque tentativo unilaterale da parte della Gran Bretagna” di definire tale disputa. L’arcipelago delle Malvinas si trova nell’Oceano Atlantico, nella parte meridionale ad est dell’Argentina. Fu il capitano inglese John Strong ad approdare per primo sull’arcipelago nel 1690 battezzandolo con il nome del visconte Falkland, tesoriere della Royal Navy, e trasformandole in una colonia britannica. Nel 1982, in piena dittatura militare, il generale Leopoldo Galtieri, decise di dare lustro a un regime ormai in declino invadendo le Isole e piantandovi la bandiera argentina. La Gran Bretagna, guidata in quel periodo da Margaret Thatcher, reagì immediatamente inviando la propria flotta che in poco tempo riconquistò il controllo dell’arcipelago. Quella delle Malvinas fu una guerra molto sentita in entrambi i Paesi. La Gran Bretagna ne uscì rafforzata anche nel sentimento patriottico mentre in Argentina le proteste contro la giunta militare aumentarono e portarono alle dimissioni del generale Galtieri e alla fine della dittatura.
(Clr/Caf)
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