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GIUSTIZIA: SISTO, RIFORMA
NON LEDE AUTONOMIA MAGISTRATI

GIUSTIZIA: SISTO, RIFORMA <Br> NON LEDE AUTONOMIA MAGISTRATI

Roma, 16 giu – “Diciamolo una volta per tutte: la riforma, per espressa previsione, non scalfisce minimamente l’autonomia e l’indipendenza di tutta la magistratura. Questo per mettere a tacere chi continua a sostenere che il ddl costituzionale sarebbe l'antipasto della sottoposizione del pubblico ministero all'esecutivo. Nulla di più fake. E respingo con fermezza l’illazione secondo cui la riforma sarebbe un riequilibrio rispetto alla vicenda di ‘Mani pulite’. Sono vicende del tutto slegate e solo strumentalmente accostabili. Come è giusto che il Parlamento non si ingerisca nell'operato di chi applica la legge, mi sembra altrettanto corretto che i magistrati non pretendano di determinare le scelte di chi ha il compito di scrivere le leggi”. Così in una intervista al Tempo il vice ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, che prosegue: “La preoccupazione dell'ANM troverà risposta adeguata nei numeri parlamentari e, ove occorrerà, nelle risposte dei cittadini al referendum. L'impressione è che il Parlamento non debba o possa toccare la giustizia senza il via libera dell'ANM. Così non è e non deve essere”. Quanto all'Alta corte prevista dalla riforma, per Sisto “È il tentativo di portare la fase disciplinare fuori dal Csm mediante il reclutamento di personalità di altissimo profilo che possano essere esenti da qualsivoglia forma di condizionamento. Un istituto che, ricordo, nasce da un’idea di Luciano Violante, giurista di altissimo profilo certamente non vicino all'attuale assetto del governo. Ma anche il Partito democratico, la scorsa legislatura, ha avuto modo di sostenere la bontà dell'Alta corte”. Così Franceso Paolo Sisto Senatore della Repubblica per Forza Italia e viceministro della Giustizia. (sem)

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