Invitare al G7 in Puglia anche i Paesi Brics e l'Africa “è stata una scelta assolutamente impareggiabile. In un momento di così ampio frazionamento sotto ogni punto di vista, commerciale, militare, della distribuzione della ricchezza, riuscire a mettere attorno allo stesso tavolo così tanti attori è una conquista, rende plurale ciò che altrimenti sarebbe destinato a restare separato”. Lo ha detto Roberto Cingolani, scienziato, ex ministro e amministratore delegato del Gruppo Leonardo in una intervista a Il Mattino. E parlando del piano Mattei aggiunge: “Già quando mi occupavo di energia o facevo lo scienziato ho sempre immaginato che bisognasse pensare all'Africa non come un problema ma come una grandissima risorsa. È il continente più giovane e sappiamo quanto sia importante per il nostro futuro: l'Africa ha bisogno di infrastrutture e di crescita e noi abbiano una posizione non solo geografica ma anche culturale ideale per accelerare questo processo. E anche questo è a cavallo tra cultura e politica. E poi vedo l'Italia verso l'Europa: quando ero ministro dell'energia ho capito che era importante portare in Europa una voce tranquilla, sobria, misurata. Penso che sia importante anche oggi mantenere questo approccio, portando contributi importanti e conquistandoci anche al di fuori dell'Europa e quindi anche in Africa la credibilità che ci permette poi di essere un paese di rifermento. Non dimentichiamoci che l'Italia è considerato un Paese molto tollerante, non viene mai visto come un Paese predatore o, peggio ancora, colonialista. C'è proprio in Africa, e l'ho verificato personalmente, un livello di accettazione del nostro paese altissimo. Fa breccia ovunque la nostra simpatia sociale e questo vuol de che dobbiamo continuare a investire su tutto ciò. E portare questa nostra cultura nel mondo vuol dire aprire spazi e opportunità in tanti settori, dall'industria alle infrastrutture”. (9colonne)