Continua a montare il malcontento tra la popolazione israeliana nei confronti del governo Netanyahu. Le proteste che nella giornata di lunedì hanno invaso le strade di Gerusalemme sono arrivate fino alla residenza del primo ministro Israeliano nella città santa, in quella che si profila una settimana di manifestazioni giornaliere indette dalle forze anti-governo. A gettare ulteriore benzina sul fuoco sono arrivate le parole di Nissimi Vituri membro del Knesset (il Parlamento israeliano) e del Likud, il partito di Netanyahu. Stando a quanto riporta il Times of Israel, il membro dell'esecutivo di Tel Aviv avrebbe puntato il dito contro i manifestanti: "vi sono diverse branche di Hamas, la branca dei terroristi malvagi che uccidono i bambini, e la branca delle proteste". Parole che avvicinano, almeno nella visione dell'esponente del Likud, i cittadini israeliani agli autori delle violenze del 7 ottobre, segnando una divisione tra governo e cittadini sempre più profonda. Un inizio di settimana segnato dal sangue nella Striscia di Gaza. I media locali riportano che 17 palestinesi sono stati uccisi da due attacchi Israeliani sul campo profughi di Nuseirat, in quella che viene definita "una notte di bombardamenti". Ad essere bersagliate sono state due abitazioni che ospitavano delle famiglie fuggite recentemente dal Valico di Rafah. Il primo attacco ha ucciso dieci persone, cinque delle quali erano della stessa famiglia, inclusi donne e bambini. Il secondo, avvenuto un'ora dopo, ha colpito una altra casa, uccidendo bambini, genitori e nonni. Nel suo ultimo aggiornamento, l'IDF ha affermato di continuare a condurre le operazioni a Rafah sempre "con precisione, basandosi sulle informazioni dell'intelligence e continuando ad eliminare terroristi". Nella giornata di lunedì il l'autorità per la salute a Gaza a alzato il bilancio delle vittime delle azioni militari di Tel Aviv a più di 37.347, affermando inoltre che i feriti dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre sono a 85.372. (18 giu-sem)