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direttore Paolo Pagliaro

POZZOLO: FDI SQUADRA
AMICI, SONO SERENO

POZZOLO: FDI SQUADRA <BR> AMICI, SONO SERENO

Lesioni personali colpose, omessa custodia di armi, accensioni ed esplosioni pericolose, porto illegale in luogo pubblico del revolver detenuto in “licenza da collezione”, porto illegale di cartucce di tipo vietato. Sono le accuse rivolte a Emanuele Pozzolo dalla procura di Biella, che ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per il parlamentare sospeso da Fratelli d'Italia, coinvolto nello sparo di Capodanno nell'ex asilo di Rosazza durante la festa cui partecipavano anche il sottosegretario Andrea Delmastro ed alcuni agenti della scorta. “Ancora una volta ho appreso tutto dai giornali e non dalla procura di Biella. Dico solo una cosa: vedo un tempismo molto discutibile e un modo di fare che si commenta da sé” commenta in una intervista a La Stampa. “Sui capi d'imputazione, su tutti i capi, contesto totalmente la ricostruzione dei magistrati. E trovo particolare il fatto che ci sia una puntualità svizzera su questo genere di notizie. Ne prendo atto, e con grande serenità continuerò a dire sempre solo la verità su quello che è successo”, “chi mi conosce, salvo chi mi denigra, penso si sia fatto un'idea complessiva della strumentalizzazione gigantesca che è stata messa in atto con il deliberato intento di colpire me, il mio partito e altre personalità politiche”. Inoltre precisa che “i rapporti con i colleghi alla Camera sono eccellenti. Lo sono sempre stati, anche dopo questa vicenda. Siamo una squadra di amici. Chi è di destra, prima di essere un politico, è una persona leale”. E sui rapporti con Delmastro aggiunge: “L'amicizia per quanto mi riguarda è eterna. C'è stata una grande, gigantesca, confusione tra l'aspetto privato e quello politico”. Ha mai parlato con Giorgia Meloni della sua vicenda? “In Parlamento ci siamo visti, ma non ci siamo incontrati a tu per tu. Anche perché lei è molto impegnata a livello istituzionale”. E spiega che sta continuando a svolgere la sua attività di rappresentanza internazionale in Parlamento: “Sono pagato dai cittadini per svolgere un ruolo”, “continuo sereno, senza minimamente farmi provocare, rallentare o condizionare. Tra qualche giorno ad esempio sarò a Parigi” per “il raduno internazionale del Mek, il più grande movimento di resistenza iraniano contro la sanguinaria dittatura islamica degli ayatollah, a cui ho già partecipato nel 2023 con importanti leader mondiali tra cui Mike Pence, vice presidente degli Stati Uniti sotto Donald Trump”. (19 giu - red)

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