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direttore Paolo Pagliaro

CAPORALATO, PIAZZA LATINA: BASTA DISUMANITA'

CAPORALATO, PIAZZA LATINA: BASTA DISUMANITA'

Manifestazione di Cgil e Flai in piazza della Libertà a Latina, in ricordo Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni rimasto mutilato mentre stava lavorando in un campo, scaricato con inumanità davanti a casa e poi morto mercoledì scorso.  Alla manifestazione, che si svolta davanti alla prefettura, ha partecipato anche anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein oltre che rappresentanti di Avs, con Fratoianni che ha assistIto alla manifestazione al fianco di Schlein, Iv, Azione e M5s.

“Satnam Singh è un nome che non dobbiamo dimenticare, Satnam Singh merita giustizia” ha dichiarato Schlein.

Secondo Fratoianni si deve dire “basta ad una sistema che alimenta precarietà e ricatti. Basta con la Legge Bossi Fini. Bisogna garantire a tutti coloro che lavorano nei campi e nelle imprese di  poter rivendicare pienamente i loro diritti, servono controlli , e serve soprattutto dignità”.

Dignità, rispetto per la salute e la sicurezza dei lavoratori e l'impegno di tutte le istituzioni, le forze politiche e sociali nel contrastare lo sfruttamento, il caporalato e le condizioni disumane, spesso avvallate da norme che alimentano la clandestinità, sono state le richieste giunte dalla piazza. 

Cgil e Flai di Latina hanno deciso di promuovere una raccolta fondi per sostenere e non lasciare sola la famiglia di Singh. 

Sul tema è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Solferino per festeggiare i 160 anni della Croce Rossa. “Contro i valori di solidarietà e di civiltà stridono - gravi ed estranei - episodi e comportamenti come quello registrato tre giorni addietro, quando un giovane lavoratore immigrato è morto, vedendosi rifiutare soccorso e assistenza, dopo l'ennesimo tragico incidente sul lavoro. Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno - che affiora non di rado - di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli, fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato, evitando di fornire l'erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo".

Ieri il vertice tra i ministri del Lavoro e dell'Agricoltura con i sindacati e le associazioni datoriali

"Lo scopo di tutti è dichiarare guerra al caporalato" ha spiegato la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, dopo aver incontrato insieme al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida le organizzazioni datoriali e sindacali del mondo agricolo, dopo la tragica vicenda del 31enne indiano. "Non possiamo - aggiunge la ministra - non ricordare e non condannare quanto successo a Latina. Combattere il caporalato vuol dire da un lato intensificare i controlli, lo stiamo facendo e lo faremo" e dall'altro procedere a "un attento puntuale e sinergico lavoro di consultazione delle banche dati che abbiamo a disposizione", spiega Calderone. Una morte avvenuta "per colpa di un criminale" ha detto invece Lollobrigida, invitando a non criminalizzare tutti gli imprenditori agricoli. Il ministro ha inoltre ricordato il permesso di soggiorno concesso alla moglie del bracciante, Sony, sottolineando  "la rapidità del Viminale, su richiesta ieri della presidente del Consiglio e di tutto il Cdm, per dare ristoro immediato a una persona che è stata sfruttata: è bene chiarire che questa situazione non nasce quest'anno ma diversi anni fa" e "purtroppo questo sistema in Italia ha messo radici da tanto tempo e in maniera orizzontale su tutto il territorio nazionale". L'evento, anche una soluzione di diverso profilo di cui però non mi sento di entrare nello specifico". Una delle strade possibili per rafforzare la lotta al caporalato resta quella di emendamenti al decreto agricoltura, come indicato dal ministro.    

(© 9Colonne - citare la fonte)