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ASSANGE PATTEGGIA E TORNA LIBERO,
AMNESTY: LA DECISIONE MIGLIORE

ASSANGE PATTEGGIA E TORNA LIBERO, <br> AMNESTY: LA DECISIONE MIGLIORE

"Il team legale di Assange ha agito nel migliore interesse del proprio cliente, con l’obiettivo di salvargli la vita, data la gravità delle sue condizioni di salute mentale e fisica. Era improbabile che avrebbe potuto resistere a ulteriori vicissitudini lungo i vari gradi della giustizia britannica. Pertanto, questa decisione è stata la migliore. Tuttavia, resta il fatto che questa persecuzione giudiziaria da parte degli Stati Uniti, senza precedenti e con la complicità di altri stati, non avrebbe mai dovuto iniziare. Rimane il messaggio minaccioso nei confronti di chi vorrà seguire l’esempio di Assange, rivelando informazioni su crimini di guerra di rilevanza e interesse pubblico. Il messaggio è chiaro: attenzione a ciò che fate" commenta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Dopo 5 anni di carcere a Londra Julian Assange è tornato in libertà su cauzione dopo aver ammesso di aver commesso un reato nel rivelare documenti riservati americani in base ad un patteggiamento con la giustizia degli Stati Uniti. Il fondatore di Wikileaks – che ha diffuso migliaia di pagine di dispacci diplomatici statunitensi in particolare sulla guerra in Iraq e sui detenuti di Guantánamo Bay ottenuti dell'ex analista dell'intelligence dell'esercito Chelsea Manning - ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh ieri mattina dopo avervi trascorso 1901 giorni e nel pomeriggio ha lasciato il Regno Unito dall'aeroporto di Stansted probabilmente alla volta dell’Australia. "Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto organizzatori di base, attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader di tutto lo spettro politico, fino alle Nazioni Unite. Ciò ha creato lo spazio per un lungo periodo di negoziati con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ha portato a un accordo che non è stato ancora formalmente finalizzato" si legge in un comunicato pubblicato sull'account X di Wikileaks. "Assange dopo più di cinque anni in una cella di 2x3 metri, isolato 23 ore al giorno, presto si riunirà alla moglie Stella Assange e ai loro figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre". Il provvedimento di patteggiamento evita ad Assange la reclusione negli Stati Uniti e dovrà ora essere approvato da un giudice federale. Secondo i termini del nuovo accordo, l’accusa ha chiestouna condanna a 62 mesi, che equivale appunto agli oltre cinque anni che Assange ha già scontato in cella.  (25 giu – red)

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