Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

WEBER: CHI NON VOTA
URSULA STA CON ORBAN

WEBER: CHI NON VOTA <br> URSULA STA CON ORBAN

“Gli elettori hanno dato un chiaro mandato di guida al Ppe. Ma si doveva trovare un’intesa tra tutti i maggiori partiti europei per dare stabilità all’Europa e ci siamo riusciti” ed ora “abbiamo bisogno di un mandato per Ursula von der Leyen anche da parte del Parlamento. La nostra argomentazione principale è che negli ultimi cinque anni ha svolto un lavoro serio e valido: Next Generation Eu è stato estremamente importante dopo la crisi del Covid, così come gli sforzi per fermare la migrazione illegale, l’accordo con la Tunisia e il nuovo Patto per la migrazione. Chiedo che tutti i partiti della piattaforma - Ppe, socialisti e liberali - si impegnino a sostenere von der Leyen”. Lo afferma il presidente e capogruppo del Ppe Manfred Weber in una intervista al Corriere della Sera alla vigilia dell’apertura del Consiglio europeo. Come garantirete la maggioranza? “E’ una questione di leadership: voglio sentire dalla leader del Pd Elly Schlein che si impegna pubblicamente a sostenere von der Leyen. Se non lo fa, si schiera con Orbán. Abbiamo bisogno che i leader si facciano avanti: Scholz, Sánchez, Schlein devono esprimersi pubblicamente e dare una direzione chiara alle loro delegazioni. Il Ppe sostiene Costa e Kallas, S&D e Renew facciano la loro parte”. Verdi vi hanno offerto il sostegno in cambio dell’ingresso in maggioranza.. “I Verdi, soprattutto quando si parla della Germania, mostrano due facce. Abbiamo alcune persone ragionevoli, per esempio nel Baden-Württemberg. Ma a livello europeo, specie a fine mandato, si sono presentati come un’opposizione di sinistra: hanno votato contro il Patto sulla migrazione e l’idea di finanziare con la Bei gli investimenti militari. Devo invece ringraziare il governo italiano perché al Parlamento Ue Fratelli d’Italia ha votato a favore dell’accordo sull’immigrazione stabilizzando la maggioranza”. Inoltre sottolinea: “Anche l’Ecr ha diverse facce. C’è il Pis che in Polonia ha superato le nostre linee rosse. Sono felice che Donald Tusk sia primo ministro: ha riportato la Polonia in Europa. L’altra faccia è quella di Giorgia Meloni e Petr Fiala in Repubblica Ceca, sono politici ragionevoli. Meloni e Tajani hanno organizzato un grande G7, l’Italia può essere orgogliosa. Meloni è molto rispettata”. La premier si è lamentata di essere stata esclusa dai negoziati sui top job… “L’Italia è il terzo Paese più grande d’Europa, un membro del G7, una delle più grandi economie europee. Per questo è necessario trovare un modo per includere la posizione italiana nel processo decisionale europeo” e “sono d’accordo con quanto ha detto il presidente Mattarella: nell’Ue non si può prescindere dall’Italia”. Meloni contesta che i conservatori sono cresciuti alle elezioni e ora l’Ecr è il terzo gruppo in Parlamento… “Non si tratta solo di numeri, ma anche di singoli deputati nei gruppi. Come ho detto, il Pis nell’Ecr per noi è un grande problema, ma rispetto molto l’approccio costruttivo di Meloni”. (27 giu - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)