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direttore Paolo Pagliaro

BRUCK: IN ITALIA TSUNAMI
DI ANTISEMITISMO

BRUCK: IN ITALIA TSUNAMI <br> DI ANTISEMITISMO

"Stiamo assistendo a uno tsunami antisemita, legato anche alla protesta contro il governo israeliano per quello che avviene a Gaza. Ma voglio dire che noi ebrei non c'entriamo nulla con quello che sta facendo Netanyahu contro i palestinesi, tutto questo odio non ha senso”, “ricordo fin da bambina questa generalizzazione nei nostri confronti: un ebreo ruba, tutti gli ebrei sono ladri. Vale solo per noi ed è sempre difficile da accettare. Sì, vedo segnali di un ritorno indietro, è doloroso”. Lo afferma la 93enne scrittrice Edith Bruck, testimone diretta della Shoah, in una intervista a La Stampa, commentando le frasi razziste pronunciate dai militanti di Gioventù nazionale: “Non c'è nulla di cui meravigliarsi, tanto più con questo governo di destra da quando sono arrivati al potere sono saltati gli argini, non ci sono più freni inibitori, si sentono autorizzati a dire di tutto”, “basta vedere quali sono state le reazioni dopo l'inchiesta di Fanpage. La premier se l'è presa con i giornalisti, come se fossero delle spie, perché hanno mostrato ciò che era meglio tenere nascosto. Poi c'è stata una condanna solo delle frasi antisemite, mentre sugli slogan nazisti e i richiami al fascismo hanno sorvolato. Come se fascismo e antisemitismo siano due cose che si possono tenere distinte. Ma, d'altra parte, su questo punto Giorgia Meloni non ha mai dato una risposta adeguata”, “non ha mai preso una distanza netta dal fascismo, ogni volta si arrampica sugli specchi” e “vogliono farci credere che sono 4 o 5 esaltati, ma in realtà sono centinaia e sono lo specchio di un pezzo di Italia, che ha votato Meloni e il suo partito”. Questo significa che c'è un pezzo di Italia razzista e antisemita? “Non c'è dubbio. E che non ha fatto i conti con il proprio passato, non lo rinnega, anzi lo rivendica con orgoglio. Ma questo non avviene solo in Italia, ora vediamo la Francia, c'è una nuvola nera che incombe sull'intera Europa”. Liliana Segre ha espresso la sua amarezza, per un impegno di testimonianza che sembra essere stato vano... “Capisco Liliana, ma io non credo che tutti i nostri sforzi siano stati vani. Io da 64 anni vado nelle scuole, incontro gli studenti, racconto e mi confronto con loro. Mi ascoltano, a volte piangono con me. Credo sia necessario continuare a parlare, fosse anche per far cambiare idea solo a 2 o 3 persone”. (1 lug - red)

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