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direttore Paolo Pagliaro

CON PROTESI BRACCIA
TRAVERSA LO STRETTO

CON PROTESI BRACCIA <BR> TRAVERSA LO STRETTO

Un’impresa unica nel suo genere. Parte alle ore 11 di oggi dal Pilone di Messina la nuotata di 3 chilometri e mezzo del marchigiano Andrea Lanari che, a seguito di un grave infortunio sul lavoro, ha subìto l’amputazione di entrambe le braccia schiacciate sotto una pressa priva di protezioni. Affronterà le correnti marine con due protesi agli avambracci. Ad accompagnarlo il figlio Kevin, Marco Trillini, istruttore specializzato in nuoto per persone con disabilità e responsabile comunicazione del Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona e lo sportivo Lorenzo Carnevalini. La traversata si intitolata “La sicurezza conquista lo Stretto”.  
 Andrea Lanari, ha 46 anni e vive a Castelfidardo in provincia di Ancona. Il 4 giugno del 2012, un grave incidente sul lavoro stravolse la sua vita lasciandolo invalido all’80%. Era felicemente sposato con un bambino di 6 anni e sua moglie era incinta del loro secondogenito. Andrea lavorava nel settore metalmeccanico ed era addetto alla costruzione di stampi per materie plastiche o metalliche. Una mattina come tante altre, mentre stava facendo un collaudo ad uno stampo di tranciatura, subito dopo aver inserito il materiale sotto lo stampo, si è improvvisamente abbassatala pressa tranciandogli entrambe le mani fino a metà avambraccio. Il titolare della ditta è intervenuto per prestargli i primi soccorsi ed ha chiamato i sanitari che lo hanno immediatamente trasportato in ospedale dove ha subìto l’intervento di amputazione. Successivi accertamenti da parte dell’Ispettorato del Lavoro hanno fatto emergere che il macchinario con il quale stava lavorando Andrea non aveva adeguati sistemi di protezione, inoltre non era stato formato ed informato adeguatamente sul suo funzionamento e sulla prevenzione di possibili rischi. Subito dopo essere uscito dall’ospedale si è rivolto all’ANMIL che l’ha aiutato con le pratiche INAIL relative all’infortunio, mentre ha seguito il percorso di protesizzazione al Centro protesi INAIL di Budrio (BO). Grazie soprattutto ai suoi familiari, genitori, figli e la sua ex moglie - che purtroppo è stata molto provata dall’incidente tanto da chiedere la separazione - ma anche amici, vicini ed ex colleghi di lavoro ha cercato di riprendersi la sua vita che nei primi mesi dall’incidente era diventa particolarmente dura e buia. Andrea infatti dipendeva totalmente dagli altri, oggi invece, grazie ai progressi fatti in campo medico è riuscito a recuperare un’autonomia del 75% e spera ancora di migliorarsi. A pochi mesi dall’incidente la ditta per la quale lavorava ha dichiarato fallimento e del resto Andrea, impegnato nel percorso di riabilitazione e immerso nei problemi familiari non si è dedicato alla ricerca di un lavoro concentrandosi per il tempo che ha a disposizione sui suoi figli che hanno dovuto subire il trauma dell’incidente del padre prima e la separazione dei loro genitori poco dopo. Grazie all’ANMIL di Ancona ha seguito un corso in e-learning per OSE (Operatori Sicurezza Etica) organizzato da IRFA, l’Istituto di Riabilitazione e Formazione ANMIL, al termine del quale ha sostenuto un esame per diventare Formatore per la sicurezza.

Nonostante il grave incidente Andrea si sente fortunato rispetto a molti altri lavoratori che purtroppo non sono più tornati a casa e vuole dare un consiglio sia a chi si affaccia per la prima volta sul mondo del lavoro ma anche a chi ne fa già parte ed è: pretendere informazioni sui sistemi di sicurezza presenti sui macchinari con i quali andranno ad operare e non aver paura di denunciarne l’omissione o il malfunzionamento. Oggi Andrea è impegnato a tempo pieno come “Testimonial/Formatore della sicurezza ANMIL” e presta la sua forte esperienza d’infortunio nelle scuole e nelle aziende, per fare comprendere i rischi che si celano dietro ai lavori e per diffondere l’importanza della prevenzione. Andrea ha scritto anche al Papa e al presidente della Repubblica per segnalare l’impresa di oggi della sua traversata affinché sia “un’opportunità per fare sentire il loro monito non solo in occasione di tragedie inaccettabili e che ci vedono sempre più assuefatti”.

“Sarà un obiettivo importante non solo come sfida personale - spiega Andrea - ma anche come opportunità per promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro che la cronaca quotidiana mostra percepita come un inutile orpello. Fare la traversata con mio figlio, che è stato il gancio di traino di tutto il duro percorso di preparazione che ho affrontato è qualcosa di unico ed indescrivibile sotto il piano emotivo, mentre mia figlia Keira, mi assisterà a bordo di una piccola imbarcazione che ci affiancherà per tutto il percorso, e mi daranno la forza necessaria per affrontare questa sfida e non rendere vani i lunghi allenamenti, prima in piscina e poi in mare, che stiamo portando avanti da circa un anno”.

“Raccogliere la sfida per superare l’impresa sportiva che Andrea ha inteso intraprendere ha impegnato il team del Centro Protesi Inail nella progettazione e realizzazione delle invasature ad alta personalizzazione da destinare alle protesi da nuoto che saranno utilizzate. La sfida è quella di evitare che l’acqua penetri tra il moncone e l’invasatura, comportando la perdita di aderenza delle protesi durante la nuotata. Le invasature sono state costruite impiegando materiali che le rendano confortevoli e funzionali al gesto sportivo, oltre che resistenti alle sollecitazioni”, ha dichiarato Gregorio Teti, direttore tecnico del Centro Protesi Inail. “Battersi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso le Testimonianze delle vittime, soprattutto verso i giovani è un obiettivo cui ormai dedichiamo ampi sforzi - dichiara il presidente nazionale ANMIL Zoello Forni - affinché la prevenzione diventi l’antidoto riconosciuto da tutti per impedire queste tragedie e siamo grati ad Andrea, ai suoi figli e al team che li sta supportando, per il grande lavoro e la determinazione che hanno dimostrato fino ad oggi. A loro un grande in bocca al lupo e il nostro appello a tutti i media affinché parlino di Andrea e di quello che vuole rappresentare questa impresa da record”. (2 lug - red)

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