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GENTILONI: CON LE PEN
L'EUROPA ORA RISCHIA

 GENTILONI: CON LE PEN <BR> L'EUROPA ORA RISCHIA

“Il punto è se scegliere di contribuire al riscatto europeo, che non può più venire dal motore franco-tedesco, e questo schiude un ruolo decisivo all’Italia, ovvero puntare su chi vuole indebolire l’Unione europea, a vantaggio di interessi nazionali gretti e nostalgici. Io confido che questa sia la consapevolezza del governo. È una grande occasione per il nostro Paese e non dovremmo lasciarcela sfuggire”. Lo afferma Paolo Gentiloni in una intervista al Corriere della Sera. “Valuteremo i risultati della scommessa di Macron lunedì — dice il commissario europeo all’Economia -. Di sicuro la situazione è difficile, soprattutto in una prospettiva europea. L’importanza della Francia è innegabile e lo scenario di un Paese che ha un sistema presidenzialista, nel quale il presidente non ha una maggioranza in Parlamento o addirittura ne ha una ostile, non ci può lasciare indifferenti”, “il fatto certo è che sta succedendo qualcosa di cui faremmo bene a renderci conto: in un momento di guerre, di crisi, di totale incertezza geopolitica, l’epicentro dell’instabilità si sta spostando verso le due grandi case della democrazia, cioè gli Stati Uniti e l’Europa. Io lo trovo molto allarmante. Il rischio più importante viene sicuramente dalle autocrazie come la Russia e la Cina, dai conflitti, dalla crisi climatica. Ma una quota importante di rischio è in casa nostra e non va sottovalutata”. Secondo l’ex premier “è il momento di una sveglia per gli europei. Guardi, non è solo il caso francese. L’Europa può diventare centro di instabilità, volatilità, incertezza. E si illude chi pensa che questo clima non avrà conseguenze economiche gravi per tutti”. E su Le Pen sottolinea: “Io non scommetterei su una rapida conversione al mainstream europeo e atlantico”, “i leader politici francesi hanno un’idea di sé diversa da noi italiani. Ce lo mostrano gli 80 anni di storia del Dopoguerra, quando la Francia si è a volte convinta di potersi permettere dei livelli di rottura con il consenso euro-atlantico cui noi italiani non pensiamo neppure: ricordo solo la Comunità europea di Difesa o la ‘sedia vuota’ di De Gaulle. Oltre alla differenza di posizioni politiche, è anche diversa la percezione di sé”. Inoltre evidenzia: “Il fatto che l’Unione europea, come gli Stati Uniti, stia diventando l’epicentro di una crisi, richiede una risposta, che può andare a mio avviso in una sola direzione: puntare sulle istituzioni comuni. Dobbiamo smettere di fare i sonnambuli e guardare in faccia la realtà. Il famoso motore franco-tedesco non è mai stato così debole”. (3 lug - red)

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