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La collezione Torlonia in mostra al Louvre

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Parigi - La più grande collezione privata di sculture antiche preservata fino ai giorni nostri, riunita dai principi Torlonia nel corso dell’Ottocento a Roma, si svela al pubblico per la prima volta dalla metà del XX secolo in una serie di mostre-evento. A Parigi, il Louvre accoglie fino all’11 novembre la prima esposizione dei marmi Torlonia fuori dall’Italia, negli appartamenti d’estate di Anna d’Austria appena restaurati, sede delle collezioni permanenti di sculture antiche fin dalla nascita del Museo del Louvre, nel Settecento. La mostra mette in luce alcuni capolavori della scultura antica e invita ad ammirare i gioielli indiscussi dell’arte romana, ma anche a scoprire gli albori della storia dei musei nell’Europa dell’Illuminismo e dell’Ottocento. Scaturita dalla passione per l’arte antica dei principi Torlonia, eredi delle pratiche nobiliari della Roma papale, la collezione Torlonia ambiva, in particolare con l’apertura del Museo Torlonia negli anni Settanta dell’Ottocento, a rivaleggiare con i grandi musei pubblici: Musei Vaticani, Musei Capitolini e Museo del Louvre. La mostra, articolata intorno ai capolavori della collezione Torlonia, rivelerà i generi emblematici della scultura romana, nonché l’eterogeneità dei suoi temi e delle sue formule stilistiche. Ritratti, sculture funerarie, copie di celebri originali greci, opere ispirate ai modelli greci dell’età arcaica e classica: figure del tiaso dionisiaco e allegorie rivelano un repertorio di immagini e forme che sono la forza dell'arte romana mentre si instaura un dialogo tra due raccolte sorelle, le sculture del Louvre e quelle del Museo Torlonia, dal punto di vista della storia delle collezioni. L’esposizione è nata da un accordo tra il Ministero della Cultura con la Fondazione Torlonia che ha permesso di riscoprire dopo oltre 50 anni di oblio una ricca selezione delle sculture della collezione. La curatela della tappa al Louvre della mostra è affidata a Cécile Giroire, direttrice del dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane, affiancata dal curatore scientifico Martin Szewczyk, conservatore presso il dipartimento delle Antichità greche, etrusche e romane dello stesso Louvre, e dai collaboratori Carlo Gasparri dell’ Università Federico II di Napoli e Accademia dei Lincei e Salvatore Settis della Scuola Normale Superiore di Pisa e membro dell’Accadémie des Inscriptions et Belles-Lettres. (9colonne)


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