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direttore Paolo Pagliaro

SUL SALARIO MINIMO
ORA RIPARTE LA SFIDA

SUL SALARIO MINIMO <br> ORA RIPARTE LA SFIDA

Riparte la battaglia sul salario minimo delle opposizioni, questa volta senza Azione e Più Europa (divisi sul metodo “ma non sui contenuti” assicura Maria Cecilia Guerra) ma con il supporto dell’associazionismo, mobilitato per una raccolta firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare. Legge che ricalcherà la proposta presentata ormai un anno fa, che prevede la soglia minima di 9 euro l’ora sotto la quale la contrattazione collettiva non deve scendere, e che fu poi trasformata dalla maggioranza in una legge delega al governo. Quella presentata oggi alla Camera, secondo la responsabile Lavoro del Pd, è una nuova tappa, che è trasformare le nostre proposte in una legge di iniziativa popolare, che possa tornare in Parlamento con il sostegno e la forza di tutte le persone che nel paese ritengono questa una battaglia fondamentale. E lo è, perché lo è la questione salariale”. Secondo Guerra è di fronte agli occhi di tutti che i salari hanno perso ulteriormente potere d'acquisto con l’inflazione e che ci sono interi segmenti di contratti non rinnovati e tanto lavoro precario, insicuro, che ha una retribuzione inguardabile: sotto i 9 euro all'ora, noi diciamo che non è lavoro ma è sfruttamento”.  

Anche Valentina Barzotti, del Movimento 5 Stelle, nota che a quasi un anno dall’affossamento della prima proposta di legge “la situazione è peggiorata perché sono più di quattro milioni i lavoratori che non riescono ad arrivare neanche alla fine del mese, e il punto è uno e uno soltanto: i lavoratori non devono essere ricattabili, devono essere liberi di vivere la loro vita, di fare quello che vogliono fare con una vita dignitosa, non è possibile che vengano sfruttati e sottopagati. In una società dignitosa non c'è più spazio per questo tipo di sfruttamento. E a chi, nella maggioranza, sostiene che non sia il salario minimo la soluzione per l’aumento delle retribuzioni, Franco Mari di Alleanza Verdi Sinistra risponde che “nessun intervento risolve una situazione come quella italiana, che è drammatica: il mercato del lavoro è un sistema e l’approccio però deve essere sistemico”. E il salario minimo da parte di questo approccio: “nell'articolo 36 c'è scritto che in ogni modo il salario deve essere sufficiente a far vivere in modo dignitoso. E quindi noi per tutta questa legislatura terremo al centro questa questione, questo punto che è un punto del programma di alternativa alle destre”.  

(Sis)  

 

 

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