L’ennesima campanella d’allarme sul fronte della crisi climatica giunge dalla Russia. In quella che da sempre è considerata una delle “terre del freddo” del pianeta nella giornata di ieri sono stati infranti i record relativi alle temperature elevate mai registrati in diverse città, compresa Mosca che per il secondo giorno consecutivo ha visto la colonnina di mercurio toccare vette mai raggiunte in precedenza toccando i 32,7 gradi, superando di 0,5 gradi il precedente record raggiunto nel “rivoluzionario” anno 1917. Ma a soffrire per la calura non è stata solo la capitale: record di caldo sono stati stabiliti anche a Kirov, Kostroma, Yoshkar-Ola, Vladimir, Cheboksary, Tula, Ryazan, Orel, Tambov, Penza, Kherson, Voronezh, nonché a Donetsk e Lugansk che Mosca afferma di aver annesso nella Federazione e che quindi monitora tramite uno dei propri centri meteorologici ma che la comunità internazionale considera parte integrante del territorio ucraino. In assoluto la temperatura più alto è stata stabilita proprio a Lugansk, dove il termometro è salito a più 38,7 gradi, superando di 3 gradi il precedente record del 1991.  (4 LUG - deg)