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ELEZIONI UK, ATTESA
UNA DEBACLE PER I TORY

ELEZIONI UK, ATTESA <Br> UNA DEBACLE PER I TORY

Roma, 4 lug – È il giorno delle elezioni nel Regno Unito. I cittadini di Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia e Galles saranno chiamati a votare nella loro costituente di riferimento, tra le 650 in cui è diviso lo UK. Oltre manica si fa ricorso al sistema “first past the post” (il vincitore della corsa), ovvero il maggioritario a turno unico. Gli elettori sono chiamati ad esprimere la preferenza per un candidato (piuttosto che per un partito) nella loro costituente e il nome con il maggior numero di preferenze viene eletto al Parlamento. Sarà poi il partito con il maggior numero di seggi a formare il governo e a insediare il proprio leader al numero 10 di Downing Street. Questo significa che anche qualora un partito riuscisse ad ottenere milioni di voti, questi non si tradurrebbero necessariamente in un maggior numero di poltrone, come avvenne nel 2015, quando i 3,8 milioni di voti intascati dal Ukip di Nigel Farage si convertirono in un unico seggio. Attesa, per questa tornata elettorale, una debacle totale per i Tory del primo ministro uscente Rishi Sunak. Secondo gli ultimi sondaggi (condotti da YouGov) per il partito conservatore inglese, alla guida del paese da 14 anni, si prospetta una riduzione significativa dei seggi, da 263 a 102. Diametralmente opposte le prospettive per il Partito Laburista di Keir Starmer per il quale si prevedono 431 seggi, quasi il doppio rispetto ai 229 del 2019.  Dovessero tramutarsi in realtà questi numeri, i Laburisti godrebbero di una maggioranza di 212 parlamentari, la più grande su cui il blocco della sinistra britannica abbia mai potuto contare. (sem)

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