Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

URSO, MISSIONE IN CINA:
E’ UN ANNO IMPORTANTE

URSO, MISSIONE IN CINA: <br>  E’ UN ANNO IMPORTANTE

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è arrivato questa mattina a Pechino dando inizio alla missione in Cina: una due giorni fitta di incontri istituzionali, con numerose imprese cinesi interessate a investire in Italia e con le aziende italiane presenti in Cina. L'obiettivo della visita ufficiale è verificare la possibile cooperazione e le partnership industriali negli ambiti della tecnologia green e della mobilità elettrica, in cui i cinesi sono molto competitivi, così da poter realizzare in Italia una piattaforma produttiva legata a questi due settori chiave nella transizione ambientale. Nella giornata odierna il ministro Urso, ha incontrato prima il presidente di CCIG (China City Industrial Group), Gu Yifeng, il presidente di Chery Automobile Yin Tongyue, e, successivamente, la comunità imprenditoriale italiana presente in Cina. Con le due aziende cinesi si è discusso delle opportunità di investimento in Italia e si è fatto il punto sulle collaborazioni già avviate. È stato, inoltre, ribadito l’impegno del governo italiano a creare un ambiente imprenditoriale favorevole e competitivo con partnership industriali che possano utilizzare anche gli strumenti agevolativi per i nuovi insediamenti produttivi, oltre ai programmi di supporto per la ricerca e lo sviluppo. Il ministro ha poi sottolineato le opportunità offerte dall’Italia come hub produttivo in Europa e nel Mediterraneo e i principali punti di forza che rendono il Paese luogo ideale per le attività sulla tecnologia green e la mobilità elettrica anche per la presenza di una filiera produttiva e di una componentistica leader in Europa e per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo.  

ì Nella delegazione del governo è presente anche il presidente di Anfia, Roberto Vavassori, l’associazione che rappresenta le imprese della componentistica dell'automotive. “Oggi l'Italia c'è, è un'Italia che è apprezzata anche per i prodotti che ha saputo realizzare e credo che questo ci possa far crescere di più in Cina, e anche crescere insieme in Europa attraverso le partnership industriali e tecnologiche che vogliamo costruire con loro” ha detto Urso. Per questo “i miei incontri qui sono soprattutto sui settori della mobilità elettrica, della tecnologia green, della farmaceutica, dell'alta gamma, settori in cui noi possiamo sviluppare maggiormente il nostro export in Cina e attrarre gli investitori stranieri cinesi in Italia”.La prima giornata della missione ufficiale si è conclusa con l’incontro, presso l’Istituto italiano di cultura di Pechino, con la comunità imprenditoriale italiana presente in Cina. Ad accogliere il ministro i rappresentanti di molte grandi aziende e Pmi del nostro paese. Il ministro ha voluto ascoltare gli imprenditori, di diversi settori produttivi, che hanno testimoniato i punti di forza e le difficoltà che si riscontrano nel Paese e la necessità di portare avanti progetti di innovazione per poter competere nel mercato cinese. Il ministro, a tale proposito, ha confermato tutto il sostegno del governo italiano e delle istituzioni. Gli imprenditori italiani in Cina, ha assicurato il ministro, “sono fiduciosi di sviluppare letteralmente la loro attività e l'export dell'alta gamma italiana, della farmaceutica, di tutti quei prodotti che i cinesi vogliono acquisire dalle nostre aziende leader. Tanto più perché hanno sanno di avere finalmente un governo che ha una visione strategica, una continuità di azione e un'affidabilità che nel passato purtroppo non abbiamo potuto dimostrare”. 

A proposito di green economy, a livello continentale è aperta la vicenda dei dazi minacciati dall’Unione Europea ai prodotti cinesi a causa degli interventi statali considerati da Bruxelles ‘concorrenza sleale’: per Urso “i dazi sono talvolta lo strumento necessario per ripristinare condizioni di mercato che evidentemente siano state accertate come violate. Noi siamo ovviamente per un mercato libero, ma equo, e quindi ci auguriamo che anche in questo caso si possa trovare una soluzione negoziale che ripristini le condizioni dell'equità di mercato a fronte delle sovvenzioni che la Commissione europea ha verificato, di cui hanno goduto le imprese cinesi”. Nulla osta però, assicura il ministro, a che questo sia “un anno importante per l'Italia e per la Cina, proprio nel segno della storia e della cooperazione che è avvenuta in questi secoli tra i due mondi”. Un anno in cui “si svilupperà questo partenariato strategico tra l'Italia e la Cina, che penso possa essere utile anche alla nostra Europa, per una collaborazione soprattutto sulla tecnologia green, sulla mobilità elettrica, su quelle sostenibilità ambientale, per fare del nostro paese una piattaforma produttiva che evidenzi questa nuova tipologia di cooperazione win win tra i nostri paesi”. 

(big italymdy - Sis)  

 

(© 9Colonne - citare la fonte)