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MELENCHON: LA SINISTRA
E’ PRONTA A GOVERNARE

MELENCHON: LA SINISTRA <BR> E’ PRONTA A GOVERNARE

La Francia svolta clamorosamente a sinistra. A sorpresa, con una mobilitazione generale che si è mossa ad arginare la “marea nera” dell’avanzata del Rassemblement National, l’alleanza delle forze della gauche, NFP, è diventata la componente più rappresentata nel parlamento transalpino, pur non ottenendo una maggioranza assoluta in un risultato a sorpresa che ha visto l’RN scendere al terzo posto. L'NFP ha ottenuto 182 seggi sui 577 del parlamento, l'alleanza centrista del presidente Emmanuel Macron ne ha conquistati 163 e l'RN si è fermato a 143. In seguito all’esito della tornata elettorale, l'attuale primo ministro Gabriel Attal ha annunciato questa mattina di aver consegnato le sue dimissioni al presidente della Repubblica. Attal ha tuttavia chiarito che eserciterà questa funzione “finché il dovere lo richiederà” prima che venga insediato un nuovo governo, soprattutto in vista di scadenze importanti come i Giochi Olimpici.

Di fatto, comunque, il risultato consegna alla Francia un parlamento in stallo, mentre la corsa per la carica di primo ministro è già iniziata, pur in assenza di un candidato chiaro. La deputata dell'LFI, la forza principale del blocco di sinistra uscito vincitore dalle urne, Clementine Autain, ha invitato l'alleanza NFP a riunirsi quest’oggi proprio per decidere un candidato idoneo per la carica di primo ministro. Da parte sua, il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha immediatamente dichiarato che “Attal deve andarsene” e che la sinistra francese è “pronta a governare”. Macron, ha detto Melenchon, “deve chiamare il Nuovo Fronte Popolare a governare”. “La volontà del popolo deve essere rigorosamente rispettata”, ha aggiunto.

Secondo la Costituzione, l’inquilino dell’Eliseo può scegliere chiunque voglia come prossimo primo ministro, ma in pratica deve optare per qualcuno che sia accettabile per il parlamento, solitamente il leader del partito più grande. Da parte sua, la leader dell'estrema destra Marine Le Pen, che intende candidarsi alla presidenza nel 2027, ha affermato che l'ascesa al potere del suo partito continuerà. Ha affermato: “La marea sta salendo. Questa volta non è salita abbastanza, ma continua a salire e la nostra vittoria è stata semplicemente rinviata”, ha dichiarato, mentre il suo “pupillo” Jordan Bardella ha definito la desistenza tra le forze anti-RN una “vergognosa alleanza” che porterà la Francia alla paralisi.

Raphael Glucksmann, uno dei più autorevoli esponenti del partito socialista e membro dell'NFP, ha esortato i partner dell'alleanza a comportarsi come “adulti”. “Siamo in vantaggio, ma siamo in un parlamento diviso”, ha detto. “Dovremo parlare, discutere, impegnarci nel dialogo”.

Il leader del Partito Socialista (PS) Olivier Faure ha invocato la “democrazia” all’interno dell’alleanza di sinistra affinché sia possibile un costruttivo lavoro comune. “Per andare avanti insieme abbiamo bisogno della democrazia al nostro interno”, ha dichiarato sottolineando che “nessuna pressione esterna” avrà modo “di imporsi” sulle scelte dei componenti del blocco: parole belle quali è evidente una critica appena velata a Mélenchon.

E Macron? Per il momento il presidente tace. Nell’attesa delle sue parole, i suoi rappresentanti hanno assicurato che il campo macronista “non è morto”. Nessuna “maggioranza assoluta può essere guidata dagli estremisti”, ha sostenuto Gabriel Attal, e “il centro di gravità del potere sarà ora più che mai nelle mani del Parlamento (e quindi) dei nostri concittadini”, ha aggiunto. (8 LUG - deg)

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