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ATTALI: MELENCHON
NON SARA' PREMIER

ATTALI: MELENCHON <BR> NON SARA' PREMIER

 Roma, 8 lug – “Mélenchon sogna, non sarà mai primo ministro”. Intervistato da La Stampa, Jacques Attali non usa giri di parole e va controcorrente rispetto all'interpretazione diffusa secondo cui la gauche con il Nouveau Front Populaire avrebbe vinto le elezioni. Economista, storico, saggista, Attali che oggi ha 80 anni, è stato uno dei consiglieri più fidati di François Mitterrand all'Eliseo.

Monsieur Attali, sorpreso dal risultato di queste elezioni anticipate?

“Relativamente, perché da qualche giorno, da quando si è formata un'alleanza antifascista molto chiara tra la quasi totalità dei partiti di sinistra, tenuto contro del sistema elettorale francese, era chiaro che il Rassemblement non poteva vincere. Ed è la conferma di un'alleanza antifascista che esiste da sempre in Francia, il risultato di un'elezione con il proporzionale non si poteva riprodurre nelle legislative che si fanno con il maggioritario a ballottaggio”.

Si dovrebbe formare un governo di coalizione, come si fa in Italia o in Germania. Le sembra possibile?

“Non oggi. È una situazione molto difficile, sono accordi che richiedono del tempo e sono contrari alla tradizione politica francese. Nel frattempo il paese dovrà essere governato da un esecutivo per gli affari correnti. Quello di adesso, oppure un governo tecnico che però non è una buona soluzione”.

Jean-Luc Mélenchon ha immediatamente cantato vittoria. Lei pensa che possa essere nominato primo ministro?

“Mélenchon rappresenta solo se stesso, continua a ripetere che la sinistra ha vinto, ma è falso, tanto più perché come dicevo molti hanno votato la sinistra soltanto per escludere dal governo il Rassemblement National non per sostenere il programma della sinistra. Monsieur Mélenchon non sarà mai primo ministro e il programma della sinistra come è stato definito dal Nouveau Front Populaire non sarà mai realizzato. In ogni caso, non dopo queste elezioni. Mélenchon può sognare, è normale che lo faccia, può dire quello che vuole, ma lo fa perché intende incatenare i suoi alleati politici e impedire che vadano a governare con altri”. (8 LUG - DEG)

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