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CALENDA: IO FUORI
DALL’AMMUCCHIATA

CALENDA: IO FUORI <BR> DALL’AMMUCCHIATA

Il Giornale intervista Carlo Calenda, il quale, a una domanda a proposito della “febbre del Front Populaire” che “impazza nella sinistra”, afferma che “Queste ricorrenti discussioni sui modelli esteri da importare, che avvengono solo da noi, sono peggio che provinciali: sono ridicole. Parliamo di sistemi istituzionali diversissimi dai nostri, nulla di quel che succede in Francia o in Gran Bretagna è replicabile qui”. Cosa è successo in Francia, quindi? “Che al secondo turno i francesi sono abituati a scegliere chi non vogliono, e non hanno voluto la destra lepenista. Chiarito questo, il ruolo del FP mi pare finito: per fare un governo che governi dovranno ovviamente tagliare le estreme alla Mélenchon, il cui programma economico porterebbe al default”. Ma a sinistra il modello parigino ha suscitato entusiasmo, come da foto di gruppo in Cassazione. “E infatti io in quella foto non ci sono. La prima cosa che mi è venuta in mente, guardandola, è stato l’ipotetico primo Consiglio dei ministri in cui Santoro, Schlein, Renzi e la Salis discutono di armi all’Ucraina o di politiche del lavoro: il caos totale. Perché quel tipo di ammucchiate non rappresentano nulla, se non un generico ‘no Meloni’: bene, posso condividere che la destra stia governando male, ma qual è allora la proposta alternativa? Non c’è, perché in quella foto ognuno la pensa in maniera opposta agli altri su tutte le questioni fondamentali: politica internazionale, economia, infrastrutture... che ci fai? Grazie, ma così io sto fuori, certo non vado in giro con Santoro che dice viva Putin”. (9 lug - DEG)

 

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