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direttore Paolo Pagliaro

Maria Lai protagonista del progetto “In Visita” a Pistoia

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Maria Lai protagonista del progetto “In Visita” a Pistoia

Dopo quelle dedicate a Giorgio de Chirico (2023) e a Fausto Melotti (2022), arriva la terza mostra del progetto “In Visita”, che propone una o più opere d’arte, in dialogo con il percorso permanente Collezioni del Novecento di Palazzo de' Rossi a Pistoia. Dal 22 settembre al 23 febbraio 2025, infatti, Palazzo de' Rossi ospiterà il nuovo appuntamento con “In Visita”, il progetto di Fondazione Pistoia Musei che propone l’esposizione temporanea di una o più opere d’arte all’interno del percorso permanente delle Collezioni del Novecento di Palazzo de' Rossi. Il progetto è curato da Monica Preti, direttrice di Fondazione Pistoia Musei, e da Annamaria Iacuzzi, conservatrice delle Collezioni del Novecento. Protagonista di “In Visita” è Maria Lai (1919-2013), artista italiana tra le più conosciute e apprezzate a livello internazionale, per la prima volta a Pistoia, di cui viene presentata Geografia, 1982-1988. L'opera, in prestito da Intesa Sanpaolo, faceva parte della raccolta d’arte del Credito Industriale Sardo, come documento dell’espressività contemporanea degli artisti attivi in Sardegna. Oltre che del sostegno di Fondazione Caript, questo appuntamento di “In Visita” si avvale della collaborazione di Intesa Sanpaolo e dell’Archivio Maria Lai. (gci)

“LE DIABLE AU CORPS”: PROROGATA L’ESPOSIZIONE A CANNETO SULL’OGLIO (MN)

È stata prorogata fino al 31 ottobre “Le diable au corps”, mostra dedicata al desiderio erotico e all’irrequietudine del corpo che ha permesso la ripresa dell’attività espositiva di BonelliLAB a Canneto sull’Oglio (MN), spazio di dimensioni museali storicamente dedicato all’arte contemporanea. E di carattere museale è la grande collettiva che ne ha riaperto le porte, a cura di Daniele Capra e Massimo Mattioli. Fino al 31 ottobre, infatti, oltre cinquanta opere su tela e su carta di dodici dei più significativi artisti della scena italiana nati negli anni Ottanta e Novanta indagano le tensioni e il denso calore che il desiderio genera, a partire dalla percezione della pulsione erotica quale fondamentale elemento di scoperta dell’identità, ma anche di destabilizzazione e messa in discussione dello status quo. L’esposizione riunisce i lavori di Sabrina Annaloro, Romina Bassu, Nicolò Bruno, Chiara Calore, Giulio Catelli, Nebojsa Despotovic, Olga Lepri, Paolo Pretolani, Adelisa Selimbasic, Davide Serpetti, Flaminia Veronesi e Maria Giovanna Zanella, nella quasi totalità realizzate appositamente per la mostra. A conclusione del percorso espositivo, nella penombra di una dark room, una selezione di lavori su carta dal carattere più libero rimarca gli aspetti più intimi della relazione amorosa. Il progetto prende ispirazione dall’omonimo romanzo di Raymond Radiguet che narra di una relazione proibita nel corso della Prima guerra mondiale fra due giovanissimi amanti, uno svogliato studente liceale e una donna sposata, moglie di un soldato in guerra. Radiguet racconta questo amore all’epoca scandaloso, evocando magistralmente le atmosfere, le ansie e i paesaggi emotivi dei personaggi. La mostra è corredata da una pubblicazione, contenente le immagini delle opere, le viste dell’installazione e i testi dei curatori. (gci)

GORIZIA, IL MUSEO DEDICATO ALLA MEMORIA DELLA GRANDE GUERRA SI RACCONTA

“Memorie di un museo. 1924-2024. Il racconto della Grande Guerra”, al Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia, è l’evento espositivo – aperto al pubblico dal 13 luglio al 20 ottobre – che propone in una veste contemporanea e inedita un viaggio attraverso sei sezioni che illustreranno come il Museo dedicato alla memoria della Grande Guerra di Gorizia è stato concepito e allestito nel corso di cent’anni. La narrazione degli artefici di queste diverse impostazioni museografiche guiderà i visitatori in un percorso di riflessione sull'importanza della pace come valore universale. La mostra, curata da Alessandra Martina anche conservatore del Museo della Grande Guerra di Gorizia e per l’ideazione degli originali e scenografici allestimenti dall'architetta Chiara Lamonarca, in collaborazione con lo studio di design +fortuna, rappresenta una celebrazione significativa anche in vista della riapertura, prevista per il 2025, del rinnovato Museo della Grande Guerra, situato nel Castello di Gorizia. Il nuovo allestimento, che coinciderà con "GO! 2025 Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura 2025", è stato pensato come un “Museo per l'Europa”. (gci)

UGO RONDINONE FIRMA IL “RED CARPET” DI ARTVERONA 2024

Il “red carpet” dell’edizione 2024 di ArtVerona è firmato da Ugo Rondinone e si intitola “the rainbow brick road”: sarà installato all’ingresso della fiera, nella Sala dei Signori, dall’11 al 13 ottobre 2024. Ugo Rondinone è riconosciuto come una delle voci più importanti della sua generazione, un artista che restituisce meditazioni pungenti sulla natura e sulla condizione umana, costruendo un vocabolario formale-organico che fonde una varietà di tradizioni scultoree e pittoriche. “Per il progetto ho immaginato il tappeto come una ‘strada di mattoni’ di tanti colori diversi - dichiara l’artista - fondendo così due archetipi incompatibili: l’arcobaleno e il mattone. Entrambi gli archetipi sono apparsi come leitmotiv nei miei dipinti, sculture, video e installazioni fin dai primi Anni ’90 sotto forma di aperture e pareti. L’archetipo dell’arcobaleno è un simbolo di pace, di uguaglianza e apertura. L’arcobaleno è un ponte tra tutto e tutti. L’archetipo del mattone è un simbolo di chiusura di qualcuno o qualcosa all'interno o all’esterno. Il mattone costruisce muri intorno a sé e al mondo. Fondendo insieme queste due forze contraddittorie, emerge una terza forza: la Rainbow Brick Road: un fondamento simbolico per i diritti LGBTQIA+ in Italia. Lo stato dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Italia è molto al di sotto degli standard degli altri Paesi dell’Europa Occidentale, come ad esempio il mancato riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la mancanza di protezione contro le discriminazioni a livello nazionale per i beni e i servizi, e l’assenza dei diritti genitoriali alle coppie dello stesso sesso, come l’adozione e la fecondazione assistita”. Il progetto di quest’anno è un nuovo capitolo della commissione annuale per il “red carpet” di ArtVerona, iniziata con quello di Paola Pivi (2021) e proseguita con Stefano Arienti (2022) e Peter Halley (2023). Il progetto è sostenuto dalla partnership tra Aquafil SpA, uno dei principali produttori di fibre sintetiche tra cui la fibra ECONYL, e la società di produzione OBJECT CARPET GmbH (Denkendorf, Germania). Le due aziende produttrici hanno in comune l’interesse per la sostenibilità e la ricerca all’avanguardia nel campo della produzione di fibre. L’artista e Aquafil hanno deciso di tagliare l’opera in sezioni più piccole al termine della 19esima edizione di ArtVerona e di venderle per promuovere una raccolta fondi. I fondi ricavati saranno devoluti a due organizzazioni no-profit: un’associazione scelta dall’artista che si occupa di garantire i diritti LGBTQIA+ e un’altra scelta da Aquafil, l’associazione Albachiara, che si occupa di combattere la violenza sulle donne. Ugo Rondinone è nato nel 1964 a Brunnen, in Svizzera. Ha studiato all’Universitat fur Angewandte Kunst di Vienna prima di trasferirsi a New York nel 1997, dove vive e lavora tuttora. Le sue opere sono state oggetto di recenti mostre istituzionali al Belvedere di Vienna (2021), al Tamayo Museum di Città del Messico (2022), alla Schirn Kunsthalle di Francoforte (2022), al Petit Palais di Parigi (2022), alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia (2022), al Musée d’Art et d'Histoire di Ginevra (2023), allo Storm King di New York (2023), allo Stadel Museum di Francoforte (2023) e al Museum SAN di Wonju (2024). Nel 2007 ha rappresentato la Svizzera alla 52esima Biennale di Venezia. Tra le prossime mostre ricordiamo: Kunstmuseum Lucerna, Svizzera, luglio 2024 e Aspen Art Museum, Colorado, dicembre 2024. (gci)

A FERMO IL PERCORSO ARTISTICO ECLETTICO DI ADOLFO DE CAROLIS

Dopo lo splendido successo delle mostre di Antonio Ligabue e Giuseppe Pende, continua a Palazzo dei Priori di Fermo la rassegna “Il tempo delle mostre”. È stata inaugurata lo scorso 7 luglio, presso la Chiesa di San Domenico, la mostra “Nello studio di Adolfo De Carolis. Opere nella collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo”, a cura di Stefano Papetti, che resterà aperta al pubblico fino al 3 novembre. L’esposizione è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo con il patrocinio del Comune di Fermo, l’organizzazione è di Maggioli Cultura e Turismo. Protagonista indiscusso della stagione artistica che caratterizza il panorama dell’Italia post unitaria nei decenni a cavallo fra Otto e Novecento, Adolfo De Carolis (1874-1928) ha manifestato uno spirito eclettico che lo ha portato a primeggiare in vari campi, dalla pittura alla decorazione, dalla xilografia alla scenografia fino al design, in stretto contatto con i più eminenti intellettuali del suo tempo, come dimostra il lungo sodalizio con Gabriele D’Annunzio testimoniato dal fitto carteggio conservato presso il Vittoriale degli Italiani. Secondo il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, Giorgio Girotti Pucci: “In occasione del centocinquantenario della nascita di Adolfo De Carolis la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo ha voluto celebrare l’evento con una mostra a cui è stato dato il titolo ‘Nello studio di Adolfo De Carolis’, perché per molti aspetti, in questo percorso espositivo, il visitatore ha la sensazione di aggirarsi nell’atelier dell’artista dove convivono opere di varia natura come quadri, disegni, incisioni, studi preparatori, bozzetti, appunti su taccuini di viaggio, fotografie, progetti di packaging e per la stampa di francobolli e banconote, opere che testimoniano la instancabile e poliedrica produzione artistica di Adolfo De Carolis. Un’attenta selezione tra le opere della copiosa collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo ha consentito di mettere in mostra, per la prima volta a Fermo, creazioni importanti del maestro di Montefiore dell’Aso come il ‘Trittico del mare’, recentemente restaurato dall’Università di Urbino. Opere che spaziano dagli anni della formazione fino agli ultimi anni di vita e che testimoniano l’evoluzione artistica del De Carolis dalle suggestioni preraffaellite e simboliste, fino alle grandi commissioni nei palazzi pubblici di Ascoli Piceno, Bologna, Pisa ed Arezzo. Ringraziamo il Comune di Fermo per la gentile concessione degli spazi espositivi, il prof. Stefano Papetti curatore della mostra e Maggioli Cultura e Turismo per l’organizzazione generale”. “Un’altra grande esposizione di prestigio nella Città di Fermo come quella dedicata alle opere di Adolfo De Carolis - le parole del sindaco Paolo Calcinaro - Vorrei esprimere gratitudine alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo che, oltre ad essere organismo attento e sempre vicino al territorio, lo sa promuovere con eventi culturali di grande importanza, sottolineando e mettendo in evidenza il contributo di personaggi che nel mondo dell’arte hanno lasciato una traccia indelebile, di cui possiamo e vogliamo goderne con iniziative apposite. Di sicuro rappresenterà un altro momento culturale che contribuirà a far conoscere la nostra Città. Un ringraziamento al prof. Stefano Papetti che ha curato la mostra e a Maggioli Cultura e Turismo che ne coordina l’organizzazione”. “Anche con questa esposizione monografica dedicata a De Carolis si accenderanno le luci della ribalta su Fermo - ha detto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei - che, da sempre vocata a città di cultura e studi, non poteva non dedicare una mostra ad un artista di grande pregio e raffinatezza. Il merito di questo evento, che si protrarrà fino a novembre, va indiscutibilmente alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, che ringrazio vivamente, dalla cui collezione provengono le opere. Un’opportunità per la città, il territorio ed i visitatori che arriveranno a Fermo nel periodo delle vacanze estive di immergersi nel mondo dell’arte di De Carolis, apprezzarne la raffinata bellezza e approfittare per ammirare l’intera città in cui ogni angolo respira di cultura e di storia e che anche questo evento contribuisce a far conoscere”. L’esposizione rappresenta il momento centrale delle iniziative promosse in occasione delle celebrazioni decarolisiane dal comitato che vede la partecipazione delle Amministrazioni Comunali di Montefiore dell’Aso, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo. (gci)

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