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OK UE A PRESTITO-PONTE,
320 MILIONI PER EX ILVA

 OK UE A PRESTITO-PONTE, <br> 320 MILIONI PER EX ILVA

 Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ricevuto la comfort letter dalla Commissione Europea riguardante il "prestito ponte" di 320 milioni di euro per Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. La lettera esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell'11,6%. Secondo il ministro Urso “questa conferma attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell'azienda di restituire la somma in tempi congrui e senza configurarsi come aiuto di Stato”. Divisi i sindacati: per l’Ugl  “ora non c’è tempo da perdere, bisogna andare avanti e cercare di dare una svolta definitiva alla situazione in cui versa il più grande siderurgico d’Europa”. Per la Fiom invece “queste risorse non sono sufficienti, in considerazione delle condizioni in cui si trovano gli stabilimenti ex Ilva”. Più in generale, la Commissione europea ha approvato un regime italiano di aiuti da 400 milioni di euro per sostenere gli investimenti nella decarbonizzazione dei processi di produzione industriale per favorire la transizione verso un'economia a zero emissioni nette, in linea con il Piano industriale del Green Deal, ritenendo che l’intervento statale possa essere ricompreso nel Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato ('TCTF'), adottato dalla Commissione nel 2023.

Lo scopo dell’intervento è ridurre le emissioni di gas serra dai processi produttivi di almeno il 40% e/o ridurre il consumo energetico di almeno il 20%, rispetto ai livelli attuali. L'aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette e prestiti agevolati  per investimenti che consentano la sostituzione dei combustibili fossili con l'uso di idrogeno rinnovabile o derivati, o tramite l'elettrificazione dei processi industriali, e a investimenti che portino a significativi miglioramenti dell'efficienza energetica.  L’aiuto non supererà i 200 milioni di euro per beneficiario e sarà concesso entro e non oltre il 31 dicembre 2025. Inoltre, l'aiuto sarà soggetto a condizioni volte a limitare indebite distorsioni della concorrenza. Ad esempio, il regime include un meccanismo di claw-back per far fronte ai profitti inattesi e i beneficiari non saranno in grado di aumentare la loro capacità produttiva oltre il 2%. La Commissione ha concluso che il regime è necessario, appropriato e proporzionato per accelerare la transizione verde e facilitare lo sviluppo di determinate attività economiche, che sono importanti per attuare il piano UE REPower e il piano industriale Green Deal.

(Sis)

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