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SALVINI: TRUMP TRATTATO
COME BERLUSCONI

SALVINI: TRUMP TRATTATO <Br> COME BERLUSCONI

“E’ successo qualcosa di grave e sconvolgente. Apprezzo gli appelli per abbassare i toni, che ora arrivano anche dai Democratici Usa: meglio tardi che mai. Se si passa il tempo a descrivere Trump come un mostro da abbattere a tutti i costi, come avvenuto per decenni anche contro Berlusconi, puoi trovare la testa calda che passa dalle parole ai fatti. Non a caso anche l’amico Silvio subì ben due aggressioni fisiche... la sinistra dovrebbe trovare un po’ di misura, anziché cercare sempre la demonizzazione dell’avversario”. Così, in una intervista a Il Giornale, il vicepremier Matteo Salvini, sostenendo che l’attentato a Donald Trump è “assolutamente” figlio del clima politico avvelenato contro di lui ed esprime la speranza che il leader americano possa vincere “perché dalla sua parte ha il popolo americano”. Una vittoria che, secondo il segretario della Lega e  ministro dei Trasporti, sarebbe un vantaggio per l’Europa “anche perché con i democratici alla Casa Bianca abbiamo visto troppe volte l’infiammarsi della situazione internazionale”. La sinistra scenderà in piazza contro l’aeroporto di Malpensa che ha voluto intitolare a Silvio Berlusconi e ricorrerà al Tar… “Vale la stessa risposta che ho dato per Trump: l’odio politico va accantonato. La sinistra tratta troppo spesso gli avversari come veri e propri nemici da abbattere. E su Malpensa noto una furia eccessiva, sorprendente, dolorosa. Berlusconi è stato un grande italiano, un grande imprenditore, un grande grande uomo di sport e di comunicazione”.

Quindi ribadisce la sua posizione pacifista sull’Ucraina: “Preferisco parlare di movimento di buonsenso. Mi auguro che la diplomazia prenda il sopravvento” e “più armi inviamo più la guerra va avanti”. E con la premier, assicura, “nessuna divergenza, Giorgia fa un ottimo lavoro anche sul piano internazionale e sono certo che il governo italiano saprà essere prezioso protagonista per arrivare alla de-escalation”. Sulla mancata vittoria di Le Pen in Francia inoltre afferma: “Marine ha comunque ottenuto un ottimo risultato: è il partito più votato di Francia, per bloccarla hanno dovuto mettere insieme l’accozzaglia di tutti gli altri, Macron e sinistre, incompatibili politicamente.

Come ha detto Le Pen, la vittoria è solo rimandata”. Poi afferma che oggi “certamente” vedrà il presidente della Liguria Gianni Toti che ha chiesto di incontrarlo, con l’autorizzazione dei magistrati, dagli arresti domiciliari: “Parleremo certamente di tutto, a partire dalle prospettive di sviluppo di una regione che nell’ultimo decennio ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti”. E sulla mancata revoca degli arresti domiciliari sottolinea: “Senza rinvii a giudizio o condanne definitive, c’è una Regione decapitata. Mi chiedo se sia normale...” e “ne sono molto sorpreso”. Si dimetterà? “È una scelta di Giovanni, di certo la Lega non vuole sfruttare la situazione colpendo gli alleati”. E aggiunge: “Così ci consegniamo tutti, da destra a sinistra, allo strapotere dei pm. Io rischio fino a 15 anni di carcere: mi dica lei se è normale...”, “la politica che deve tornare centrale”. (15 lug - red)

 

  

 

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