Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

MARATTIN: A RENZI DEVO
TUTTO MA IV E’ FINITA

MARATTIN: A RENZI DEVO <BR> TUTTO MA IV E’ FINITA

Creare “un unico e stabile partito liberal-democratico e riformatore che si ponga in modo orgogliosamente autonomo da questa destra e da questa sinistra. Un partito non più personale (quali sono i due partitiche attualmente occupano quello spazio), ma a cui si aderisce perché si crede in una visione di società e nelle politiche che servono per realizzarla. Che sono, l’una e le altre, sideralmente diverse da quelle che propongono destra e sinistra. Un partito che abbia organizzazione territoriale e organi dirigenti che discutono con passione e senza la paura di contraddire il capo. E in grado di parlare ai 16 milioni e mezzo di italiani che si sono astenuti alle ultime politiche”. Lo afferma, in una intervista a Il Tempo, il deputato di Italia Viva Luigi Marattin che, insieme a Enrico Costa, ha diffuso un documento per dare vita, sostituendo Iv e Azione, ad un nuovo soggetto dell’area liberaldemocratica. “Ci dicono che in Italia (che ha un sistema elettorale per due terzi proporzionale) non c’è spazio.

Mi devono spiegare perché in Gran Bretagna e in Francia (con leggi elettorali maggioritarie e che spingono al ‘voto utile’) un partito centrale ha preso rispettivamente il 12% e il 20%” sottolinea. Alla sua petizione pubblica precisa che hanno aderito “quasi 7.000 persone. Molte personalità esterne, i LibDem, e tanti, tantissimi dirigenti e iscritti di Azione e Italia Viva, più qualcuno di Più Europa”, “Azione ha fatto una direzione nazionale in cui sembra che vada tutto bene, che davanti ci sia uno sfolgorante futuro e che chi vuole costruire un’alternativa ai due poli deve necessariamente iscriversi ad Azione e baciare l’anello del suo leader.

Su Italia Viva ho apprezzato la considerazione della fine di un ciclo, ma oltre a questo e a varie metafore calcistiche non vedo nessun passo concreto”. Renzi che ruolo avrà?

“Se non fosse per Matteo Renzi che mi ha ‘scovato’ sarei un professore universitario di provincia a cui in passato è capitato di fare l’assessore al bilancio ancor più in provincia. Ogni ruolo che ho ricoperto l’ho avuto perché lui ha creduto in me e mi ha difeso contro i miei numerosi nemici. Matteo è un personaggio di caratura internazionale, è stato il premier più giovane della storia d’Italia e per certi versi quello più innovativo e concreto. Detto tutto ciò, le pare che possa essere io a dirgli cosa fare? A me non interessano i nomi, io parlo di politica: Azione e IV, da sole, non vanno da nessuna parte. Occorre andare oltre, superandogli ostacoli che finora lo hanno impedito. Forse ora c’è troppo caldo, e dobbiamo tutti andare in vacanza e rilassarci un po’. A settembre, con la testa più fresca, spero che a qualcuno venga un po’ di generosità e a qualcun altro un po’ di coraggio”.  (16 lug - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)