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TAJANI: DA PIER SILVIO
NESSUNA SFIDUCIA

TAJANI: DA PIER SILVIO <BR> NESSUNA SFIDUCIA

 “Sono stato votato da un congresso. Abbiamo avuto un ottimo risultato elettorale e tutti mi hanno riconosciuto che è stato un successo. Anche Pier Silvio Berlusconi mi ha telefonato per congratularsi. Ci siamo sentiti anche oggi. Nessuna sfiducia”, “c’è chi dice quasi tutti i giorni che c’è lo scontro tra partito e famiglia. Poi dice che non è vero. Lei pensa che io possa perdere tempo con queste sciocchezze?”, “i rapporti sono sempre gli stessi. Non sono mai cambiati. Di amicizia. Poi ci saranno sempre quelli che sperano di poter dividere la famiglia da Forza Italia. Ma non ci riescono. Faccio politica da una vita e so fare i conti sui numeri. La famiglia Berlusconi è una famiglia intelligente, e sa leggere i numeri”, “la verità è che diamo parecchio fastidio”. Lo afferma in una intervista a Il Giornale Antonio Tajani, invitato a commentare la frase di Pier Silvio Berlusconi sul leader necessario per aggregare i voti dei moderati in Italia. “A me non danno fastidio le interpretazioni maliziose. Lascio che le faccia chi vuole - sottolinea il leader di Forza Italia -. Io guardo ai risultati. Sono buoni. E Forza Italia è una forza che ha una grande capacità di attrazione”, “la linea che ci siamo dati è quella di occupare lo spazio. Per me in politica contano i voti e i risultati”, “Forza Italia è il terzo partito italiano. È in ottima salute. È la garanzia per il centrodestra in Europa. Abbiamo raggiunto il primo traguardo. Siamo arrivati al 10 per cento, Ora io l’ho detto: puntiamo a aggregare il 20 per cento nelle elezioni politiche". Inoltre, alla vigilia del giorno fatidico per l'Europarlamento, il ministro degli Esteri sottolinea: “Mi auguro che ci possa essere un consenso alla Von der Leyen anche dai conservatori. Anche per dare un messaggio di stabilità”. “Deciderà lei” replica alla domanda su quali saranno le posizione di Giorgia Meloni. Ma avverte che occorrerà “correggere alcune delle posizioni politiche che la Von der Leyen ebbe nei primi anni della sua presidenza, soprattutto in materia ambientale”, “credo che nella lotta per contenere i cambiamenti climatici bisogna fare delle scelte pragmatiche non delle scelte ideologiche. Quando si fanno scelte ideologiche si fanno danni giganteschi; “non è che possiamo mandare alla malora migliaia di posti di lavoro per ragioni ideologiche e per idee fondamentaliste”. (18 lug - red)

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