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direttore Paolo Pagliaro

IA, PADRE BENANTI:
SERVE L’ALGORETICA

 IA, PADRE BENANTI: <BR> SERVE L’ALGORETICA

“Se devo battere dei chiodi non posso farlo a mano. Ecco, l'intelligenza artificiale è il martello. La mano che pesa il colpo, l'intelligenza naturale” e “la qualità del risultato dipende solo da noi”, “il martello è sciocco, la mano è quella problematica, dipende da come la nostra mano vorrà usare il martello”. Lo afferma, in una intervista a Il Mattino, padre Paolo Benanti, teologo francescano, presidente della Commissione sull'IA per l'informazione, unico italiano tra i 38 esperti chiamati da Guterres nel nuovo consiglio di consulenza delle Nazioni Unite sull'intelligenza artificiale e che ha inventato il termine algoretica: “Abbiamo bisogno di mettere dei guardrail etici perché la macchina non vada fuori strada. Quindi l'etica è sempre in mano all'umano. Solo che questa volta deve essere compresa non da un altro essere umano, ma da un algoritmo, ecco il termine algoretica. Cioè spetta a noi mettere questi paletti che la macchina deve rispettare”, è “uno strumento che moltiplica quello che trova. Quindi se trova la ricerca è capace di moltiplicare la ricerca e di portare nuovi risultati. Però potrebbe anche moltiplicare l'ingiustizia, cioè tutti quei contesti in cui oggi non c'è ancora sufficiente tutela della dignità umana o del lavoratore potrebbero essere in qualche misura moltiplicati, pertanto creando ancora maggiori differenze. Non è nella tecnologia in sé il problema, ma nell'uso che alcune comunità umane ne vorranno fare. Quindi l'analisi va fatta su quali guardrail politici ed etici vogliamo mettere in questo strumento”. (18 - lug)

(© 9Colonne - citare la fonte)