Roma, 23 lug – Transizione, ambiente, caporalato, valorizzazione della filiera: il settore agricolo oggi più che mai è investito da mille e sfide “e oggi abbiamo voluto mettere insieme tutti questi elementi per dare una fotografia del paese e avendo un focus appunto particolare sul mondo agricolo. E devo dire che i numeri che sono stati portati al tavolo hanno appunto fotografato una situazione che deve dare quella prospettiva al paese per mettere a terra delle politiche concrete”. Così la deputata del Partito democratico Antonella Forattini, che questa mattina ha coordinato i lavori del convegno “Con l’agricoltura, verso il futuro. Prospettive e nuovi orizzonti per il sistema agroalimentare italiano nell’era del Green New Deal” al quale hanno partecipati i principali stakeholders del settore. “Noi purtroppo questo non lo vediamo da questo governo – continua Forattini - che affronta l'emergenza ma non dà appunto delle risposte strutturali. Risposte che come Partito democratico abbiamo sempre fornito in emendamenti, ordini del giorno, ma anche proposte di legge”. Il Parlamento ha da poco varato il decreto Agricoltura, che secondo Forattiini è “un decreto omnibus che ha racchiuso al proprio interno tante di queste emergenze ma ripeto: quello che noi vogliamo è dare risposte strutturali al paese. La situazione che è stata oggi presentata da Istat piuttosto che da Ismea mette ancora in evidenza, purtroppo, realtà che faticano ad andare avanti; di gap che ancora esiste tra nord e sud, di giovani che faticano a decollare e anche ad insediarsi nel mondo agricolo”. Non ultimo c’è la questione caporalato, riemersa tragicamente con la morte del bracciante agricolo indiano Satnam Singh a Latina. “Noi riteniamo che oggi servano veramente risposte: abbiamo ripreso l'argomento perché la legge che porta il nome di Martina e Orlando, veda la piena attuazione, perché oggi così non è. E abbiamo dato un'ulteriore soluzione: il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva, ndr) in agricoltura. Può essere può sembrare un appesantimento burocratico, ma di fatto potrebbe essere lo strumento per le grandi aziende per arginare il fenomeno”.
(PO / Sis)
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