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LISTE D'ATTESA, OK FINALE
SCHLEIN ALL'ATTACCO

LISTE D'ATTESA, OK FINALE <br> SCHLEIN ALL'ATTACCO

Via libera definitivo del Parlamento alla conversione in legge del cosiddetto Decreto Liste d'Attesa, finalizzato appunto alla riduzione delle liste d'attesa nel sistema sanitario italiano, introducendo varie misure che puntano a migliorare l'efficienza e la rapidità dei servizi sanitari. Uno dei punti salienti del decreto è l'introduzione di un'imposta sostitutiva del 15% sui compensi erogati ai dirigenti sanitari e al personale sanitario per le prestazioni aggiuntive svolte, con l'obiettivo di incentivare il personale a effettuare queste prestazioni e, di conseguenza, ridurre i tempi di attesa per i pazienti. La nuova norma fiscale prevede che i compensi per le prestazioni aggiuntive siano tassati con un'imposta sostitutiva del 15%, al posto delle tradizionali aliquote marginali dell'IRPEF, che possono arrivare fino al 43%. Questa misura mira a rendere più conveniente per il personale sanitario dedicare tempo aggiuntivo alle prestazioni, incentivando così un maggior impegno per ridurre le liste d'attesa. Il Decreto Liste d’Attesa prevede una Piattaforma Nazionale delle Liste d’Attesa, gestita dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari (Agenas), che mira a migliorare l’accesso ai servizi sanitari per i cittadini e il personale medico. La piattaforma dovrebbe anche migliorare il monitoraggio e la misurazione delle prestazioni in lista di attesa su tutto il territorio nazionale. Il decreto prevede la creazione di un CUP a livello regionale o infraregionale, che includerà sia gli erogatori pubblici che i privati convenzionati.

La cosiddetta norma ‘Salta-Fila’ dovrebbe garantire visite ed esami entro le scadenze di legge. Se al momento della prenotazione non c’è posto per la visita o l’esame in ospedale, l’Asl dovrà assicurare la prestazione nei tempi previsti - dietro pagamento del ticket - in una struttura privata accreditata oppure dentro l’ospedale ricorrendo alla libera professione dei medici. Come detto poi, il decreto parla della possibilità di estendere al sabato e alla domenica e di prolungare le fasce orarie in cui è possibile fissare gli appuntamenti per visite ed esami nelle strutture pubbliche.  Critica la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, intervenuta in dichiarazione di voto, per la quale "decine di migliaia di medici scappano dal pubblico per andare nel privato, è diventato sconveniente: 21mila sono già andati all'estero. La soluzione non è e non può essere strizzare i medici come spugne, ma assumere e dare stipendi più alti: personale all'osso, mancato ricambio generazionale, condizioni di lavoro sempre più dure, sarà impossibile fermare questa fuga". Senza contare, aggiunge, "che questo genererà un altro tipo di fuga, quella degli italiani dal Servizio sanitario nazionale". A lei ha replicato Marta Schifone, per Fratelli d'Italia, ricordando che "la proposta di legge Schlein era senza coperture, come ha certificato anche il dossier tecnico. Questo provvedimento invece prevede delle misure concrete che rappresentano una vera e propria rivoluzione".

 

(© 9Colonne - citare la fonte)