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SCHLEIN-CONTE A GIFFONI:
PROVE DI ''CAMPO LARGO''

SCHLEIN-CONTE A GIFFONI: <br> PROVE DI ''CAMPO LARGO''

Il "campo largo" è stato il tema del giorno oggi alla cinquantaquattresima edizione di Giffoni Film Festival. Ma il riferimento non è a un'inquadratura cinematografica, visto che nel convento di San Francesco si sono ritrovati Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito democratico, e Giuseppe Conte, presidente nazionale del Movimento Cinque Stelle. Entrambi hanno partecipato a due incontri separati con gli oltre duecento ragazzi della sezione Impact, il contenitore di Giffoni dedicato ai temi della politica, della cultura e dell’attualità. Il programma ha però dato la possibilità ai due leader del campo largo di incrociarsi, così che Schlein e Conte hanno avuto modo di confrontarsi e dialogare sui temi del giorno, a partire dalle dimissioni del presidente della Regione Liguria fino alla proposta referendaria per l'abrogazione della riforma dell'autonomia differenziata. Quanto al centrosinistra, la leader dem ha ribadito la necessità di unità: “Dopo le Europee il tempo dei veti è finito. Il Pd non li mette con nessuno. Ma non vogliamo nemmeno subirne. Proviamo a mescolare la nostra gente”. “Abbiamo fatto una bellissima manifestazione unitaria a Genova e dalla folla c’hanno gridato 'unità, unità' – ricorda Schlein - E’ stata la piazza più emozionante di tutte tra le oltre 140 che ho fatto in questa campagna elettorale. L’unità è una cosa che va richiesta perché è la nostra gente a chiedercelo ed è la premessa vera per costruire l’alternativa”.  La segretaria risponde poi così al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che nelle ultime settimane sta cercando di ricucire i rapporti a sinistra: "Noi siamo testardamente unitari, ma ci vuole generosità e riconoscimento reciproco. Per vincere non credo nelle formule astratte, nelle coalizioni in provetta che ci chiudiamo in una stanza e usciamo solo quando siamo tutti d’accordo. L'alleanza si fa tra diversi. E come facciamo a mettere a valore le differenze? Sui temi”.  Dal canto suo, il leader M5S ha parlato di Medio Oriente davanti alla platea dei giovani : “Diciamolo forte, stop a questa carneficina quotidiana. Siamo per il riconoscimento dello Stato Palestina”. L'ex premier ricorda poi come il governo Draghi sia stata "una fase traumatica per il Movimento 5 Stelle. Allora non c’era un'agenda sociale ma un’agenda Draghi che nessuno conosceva, soggiacendo ad un ricatto di fatto, perché ci siamo ritrovati a votare emendamenti che smantellavano ciò che noi stessi avevamo sostenuto in precedenza pur di non cadere il governo in piena pandemia, annacquando il progetto anticipato agli elettori. Siamo stati però più responsabili di Renzi”. “Il governo Draghi di fatto ha spianato la strada al governo Meloni - ha proseguito Conte - ha contribuito alla sua vittoria”. “Oggi - ha aggiunto - stiamo lavorando ad un’alternativa perché l’azione espressa da questo governo è deludente e insoddisfacente, ed ora si sta dimostrando incapace su vari fronti”.  (Roc)            

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