Dubai - La nuova frontiera delle esportazioni made in Marche passa per i Paesi Arabi, il Sud Est Asiatico e l’Africa subsahariana. Le rotte delle esportazioni regionali cambiano per reagire alla contrazione dei mercati europei, degli Stati Uniti e della Cina. Una strategia emersa dalla tavola rotonda su “Imprese e mercati, export il futuro delle Marche” organizzata dalla Cna regionale durante l’Assemblea dell’associazione. Nel 2023 le esportazioni regionali sono diminuite del 55%: “Da sole le nostre imprese hanno difficoltà a presidiare i mercati esteri”, dichiara il presidente Cna Marche Paolo Silenzi che aggiunge: “Servono bandi e programmi che facilitino l’accesso ai finanziamenti per l’internazionalizzazione. Servono formazione e consulenza su come ci si approccia ai mercati esteri, promozione e marketing”. “Nelle Marche – sostiene il segretario Cna Marche Moreno Bordoni - abbiamo la fortuna di avere aeroporto, porto e interporto in un triangolo di pochi chilometri. Strutture fondamentali per far diventare le Marche hub per l’internazionalizzazione di tutta l’Europa centrale e meridionale. È inoltre fondamentale la sinergia tra Regione e Camera di commercio con le sue aziende speciali, che di recente ha consentito, con missioni mirate, di aprire ai mercati di Arabia Saudita, Singapore e Marocco”. “Far ripartire il Porto di Ancona, fermo da 20 anni e valorizzare il nostro aeroporto sono alcune delle priorità che mi sono dato – dichiara il presidente della Regione Francesco Acquaroli - I primi risultati per i nostri imprenditori stanno arrivando dal collegamento con Monaco che apre il mondo alle Marche e dal volo diretto verso gli Stati Uniti. Inoltre intendiamo lavorare sul marketing per valorizzare le nostre eccellenze manifatturiere che sanno creare prodotti unici al mondo. Infine vanno create le condizioni per attrarre nelle Marche capitali dagli investitori esteri”. “La Cna – afferma Antonio Franceschini, responsabile nazionale Cna internazionalizzazione - ha sottoscritto protocolli d’intesa con le Camere di commercio saudite per aprire quel mercato anche alle imprese marchigiane di agroalimentare, arredo, meccanica e beni strumentali. Stiamo collaborando con l’Ice e la Farnesina per accompagnare le imprese sui nuovi mercati internazionali aperti dal Piano Mattei, in Giappone, Canada e nei Paesi Arabi per sopperire al calo dell’export verso Cina, Usa e Ue”. (9colonne)
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