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direttore Paolo Pagliaro

IL FLAGELLO DELL’AIDS TRA AFRICA E ROMANIA

IL FLAGELLO DELL’AIDS TRA AFRICA E ROMANIA

(24 ago) Nell’Africa sub-sahariana vive oggi il 67-68 per cento di tutta la popolazione mondiale contagiata dall’Aids (pari a circa 42 milioni di individui). Dai dati provenienti dall’Unicef, in Africa più di 11 milioni di bambini hanno perso almeno un genitore a causa dell’Hiv e purtroppo si stima che il numero sia destinato a salire fino a 20 milioni entro la fine del 2013.  Ma il fenomeno non è circoscritto alla sola regione africana: l'Europa dell'Est e l'Asia centrale contano insieme circa 1,5 milioni di infetti dal virus dell’Hiv, con la Romania che registra il triste primato di Paese con il maggior numero di persone affette da Hiv dell’Europa centrale. Nel 1966, con il decreto 770, Nicolae Ceauşescu aveva infatti vietato l'aborto e qualsiasi misura contraccettiva nel paese. La conseguenza nel breve periodo fu un ricorso sproporzionato all’aborto illegale o autoindotto, con tassi di mortalità materna tra il 1979 e il 1989 circa dieci volte più elevati rispetto agli altri paesi europei. Gli unici strumenti a disposizione dei governi per prevenire la trasmissione delle infezioni e tutelare la salute riproduttiva sono la contraccezione e le politiche sul territorio mirate a informare soprattutto i giovani e giovanissimi su comportamenti sessuali corretti. La fascia di popolazione più giovane è infatti la più vulnerabile in tema di malattie sessuali e gravidanze indesiderate a causa della propria fragilità culturale, sociale ed emotiva. I dati in Italia parlano chiaro: il 20,5 per cento delle ragazze minori di 15 anni ha già avuto rapporti sessuali, e nel 2004 gli aborti terapeutici per le ragazze minori di 20 anni rappresentavano l’8,2 per cento del totale delle interruzioni volontarie di gravidanza.

Fonte:

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1003251.html

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