Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Tra psiche umana e arte con “Spellbound” di Vladimir Kartashov

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Tra psiche umana e arte con “Spellbound” di Vladimir Kartashov

Una mostra che esplora la dimensione inaccessibile della psiche umana attraverso una ricerca artistica tra Realismo e Simbolismo pittorico. Dal 17 settembre al 20 ottobre l’artista Vladimir Kartashov (Novosibirsk, 1997) presenterà, negli spazi di Prometeo Gallery Ida Pisani a Milano, la sua ottava mostra personale: “Spellbound”. Influenzato da diverse tradizioni iconografiche, dalla mitologia e dalla dimensione onirica, l’artista russo esplora la sempre più complessa condizione esistenziale umana alla luce dello sviluppo dell’era digitale; combinando universi visivi differenti che vanno dal realismo al simbolismo, dal surrealismo all’esistenzialismo, le sue opere raccontano il suo immaginario fortemente poetico e la sua vivida sensibilità estetica. Kartashov ha sviluppato uno stile personale complesso, nutrito da stratificazioni materiche e simboliche, che usa per approfondire temi universali come la vita, la morte, il tempo, la spiritualità ed esplorando la sfera emotiva dell’individuo in relazione alla dimensione più inaccessibile della psiche. Le sue opere, tra realismo e fantastico, che realizza utilizzando il medium pittorico, alternano introspezione e meraviglia. Negli spazi della galleria, esporrà tele di grande formato in cui scene voluttuose sono popolate da animali e personaggi fantastici dai volti celati, gli elementi vegetali riempiono con virtuosi decorativismi gli sfondi sovrapponendosi a simboli, emoticon, particolarissimi oggetti iperreali e codici scritti, arricchendo l’immagine finale al punto da farla quasi traboccare dalla superficie. Con “Spellbound”, Vladimir Kartashov trasporta lo spettatore in mondi alternativi, immaginari e profondamente simbolici: un viaggio visivo ed emotivo da percorrere alla scoperta degli abissi più profondi dell’esperienza umana. La mostra è realizzata in collaborazione con Tg residency. (gci)

INAUGURATA A MAIORI (SA) "LA BIENNALINA. DIALOGHI SPAZIALI"

Inaugurata a Maiori (SA) la mostra "LA BIENNALINA. Dialoghi Spaziali". Fino al 10 ottobre le opere in mostra racconteranno la loro storia e le loro suggestioni in un dialogo continuo con i visitatori nell'incantevole giardino storico e nei sontuosi saloni affrescati di Palazzo Mezzacapo. Le visite alla mostra sono libere e gratuite. Il sindaco di Maiori, Antonio Capone, ha salutato così l’apertura di questa nuova esposizione nel corso del vernissage: "Dopo il grande successo della mostra dello scorso anno, ‘ONYRIA 2. Omaggio ai Pink Floyd’ a cura di Michele Citro e Andrea Guastella, abbiamo deciso con forte convinzione di ospitare nuovamente una mostra curata da Citro. Oggi vediamo i giardini e il palazzo abitati da bellissime opere che si sposano in maniera incredibile con i loro spazi. Questo evento rappresenta un ulteriore passo importante nel nostro progetto di rendere palazzo Mezzacapo un polo di riferimento permanente per mostre di alta qualità. Siamo convinti che la cultura e l'arte siano strumenti essenziali per valorizzare il nostro territorio e attrarre visitatori da tutto il mondo. Stiamo proseguendo su questa strada grazie alla collaborazione di esperti d’arte che stanno cucendo uno stretto rapporto tra la nostra città e il mondo della cultura e delle esposizioni". Palazzo Mezzacapo diventa dunque un simbolo di grande valore culturale e architettonico, oltre che per il suo valore storico, anche con la nuova mostra realizzata in collaborazione con la London Metropolitan University, e che si avvale dei prestigiosi patrocini della Fondazione Comunità Salernitana Ets, della Fondazione Marta Czok, e delle associazioni culturali Biennale Spaces ed Edizioni Paguro. L'esposizione, parte integrante del calendario delle manifestazioni estive organizzate dal Comune di Maiori, mira a far vivere al visitatore un’esperienza che lo distacchi dalla propria percezione estetica tradizionale, proiettandolo in una dimensione globale di armonia e benessere universale. Le opere in mostra sono frutto del lavoro di artisti attentamente selezionati, tra cui Elia Alunni Tullini, Mimma Amoroso, Annalisa Apicella, Giovanni Cavaliere, Raffaele Cornaggia, Giuseppe Di Guida, Metaleone, Andrea Morucchio, Giuseppe Negro, Giuseppe Palermo, Alessandro Papari, Rosa Mundi, Emanuele Scuotto e Marialuisa Tadei. Ciascuno di loro esplora e interpreta il tema della mostra attraverso un dialogo tra concetti opposti e complementari: interno/esterno, oggetto/soggetto, fisico/astrofisico, spazio/tempo, reale/virtuale/onirico, pieno/vuoto, luce/ombra. (gci)

TORNA CON LA TERZA EDIZIONE “IL MATTINO HA LORY IN BOCCA”

Una grande festa d’arte offerta gratuitamente alla città di Bari: è la terza edizione della mostra da balcone intitolata “Il mattino ha Lory in bocca”, ideata nel 2022 e curata anno dopo anno da Francesco Paolo Del Re. Dal 28 agosto al 1° settembre la collettiva, che per il 2024 vede le opere di ben 43 artisti stagliarsi contro il cielo di Bari, anima il popolare quartiere di Madonnella all’angolo tra via Dalmazia e via Spalato. Realizzata con il supporto organizzativo di Loredana Savino e Matteo De Napoli che su via Dalmazia abitano e sono collezionisti d’arte, la mostra si inaugura il 28 agosto a partire dalle ore 19 ed è visitabile liberamente da chiunque passi per strada, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gli artisti invitati sono Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Michele Bellini, Ado Brandimarte, Angela Capotorto, Pierluca Cetera, Guido Corazziari, Daniela Corbascio, Giulia Cotterli, Dario D’Introno, Valentina De Florio, Cristiano De Gaetano con Giordano De Gaetano, Sabino de Nichilo, Elisa Filomena, Stefania Fabrizi, Francesco Paolo Gassi, Simona Anna Gentile, Carlos Hevia Riera, Ferencz Kilian, Biagio Lieti, Ivana Pia Lorusso, Angela Marzullo, Pierpaolo Miccolis, Antonio Milano, Ezia Mitolo, Dario Nanì, ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte), Alessandro Passaro, Pippo Patruno, Stefania Pellegrini, Patrizia Piarulli, Maurizio Pometti, Fabrizio Riccardi, Michela Rondinone, Giuseppe Rossetti, Ester Santovito, Marco Saracino, Elisabetta Sbiroli, Danilo Sciorilli, Davide Serpetti, Donato Trovato e Claudio Zorzi. Oltre all’esposizione di dipinti, fotografie, opere tessili, sculture, installazioni e interventi effimeri, la vera grande novità dell’edizione 2024 rispetto agli anni scorsi è un calendario di performance ed eventi che animeranno ogni sera l’incrocio, trasformando la mostra in un’occasione di festa permanente che possa aggregare l’intera comunità. Si parte nel tardo pomeriggio di lunedì 26 agosto con un’anteprima: la cerimonia di consacrazione di un’opera di Antonio Milano, intitolata “La cura”, nella forma di un’edicola votiva che resterà – nelle intenzioni dell’artista – sulla strada per un anno. Gli eventi entrano nel vivo la sera del 28 agosto, cioè quando la mostra viene inaugurata, con la performance “Capriccio” di Sabino de Nichilo, che vede come protagonista l’attore Francesco Malizia, e con la perfomance “Pss...” di Ivana Pia Lorusso, che coinvolgerà i passanti, in collaborazione con la collettiva transfemminista queer Zamp3 Mostruos3. La sera del 29 agosto l’incrocio tra via Dalmazia e via Spalato è il teatro prima di una lettura di poesie e poi della performance “Miracolo” di ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte), per voce e suoni. La sera del 30 agosto è il momento della stampa serigrafica di comunità di Mario Nardulli, impegnato in un’azione di arte partecipativa che prevede l’intervento attivo del pubblico. La sera del 31 agosto Elisabetta Sbiroli dà vita alla performance “Oracolo d’estate”, ispirata all’omonimo poema di Audre Lorde, con la musica di Aurora Lacirignola. Gran finale il 1° settembre con la performance “Sad Party” di Natascia Abbattista. Anche in questo caso il coinvolgimento diretto del pubblico è assicurato, in una danza di strada piena di sorprese. Visto il successo crescente che ha accompagnato lo svolgimento delle prime due edizioni della mostra, nel 2024 il progetto curatoriale si amplia ulteriormente e prevede una sempre più consistente partecipazione di artisti che, ciascuno con linguaggi e poetiche differenti, immaginano interventi site specific sospesi sui balconi e allestiti all’aria aperta. Racconta il curatore Francesco Paolo Del Re: “Nata nel 2022 per gioco, come una festa tra amici, la mostra sui balconi ha avuto una risposta straordinaria da parte del pubblico. Parlando con la gente, abbiamo capito di avere risposto a un bisogno concreto. Per questo, abbiamo deciso di rilanciare, prendendoci sempre più spazio, invitando gli artisti a pensare più in grande, coinvolgendo direttamente tutti gli abitanti di questo lembo di città, che hanno aderito con entusiasmo e grande generosità. Sono infatti gli stessi abitanti del quartiere a offrire i loro balconi per ospitare la mostra. Tutti vogliono partecipare, tutti voglio contribuire, perché questa iniziativa artistica li include e li abbraccia in un momento di grande festa. È una festa dove le opere degli artisti sono un pretesto per guardare con occhi nuovi e sognanti lo spazio urbano. La normalità si sovverte e un banale incrocio di strade, percorso milioni di volte soprappensiero, diventa un luogo speciale, tutto da scoprire e da scrutare con attenzione, dove tutto può accadere. L’arte libera desideri e aggrega il senso di una comunità, che ha bisogno di incontrarsi e di immergersi in un sogno condiviso, senza barriere. ‘Il mattino ha Lory in bocca’ è sempre più un grande esperimento di arte pubblica che affranca l’arte dal display museale e dalle grammatiche espositive tradizionali, immergendola nella vita delle persone, che si trovano a fruirla gioiosamente e liberamente con il naso all’insù”. Prosegue il curatore: “Secondo un modo di dire popolare, se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. E il quartiere Madonnella sarebbe la nostra Montmartre o la nostra Chelsea: un pezzo di città vivace e multietnico, crocevia di incontri e scambi tra gli artisti e le altre comunità che lo popolano. Un luogo dove c’è una grande energia e un grande potenziale inespresso. Per immaginare questa mostra insolita e senza barriere, siamo partiti da una riflessione sullo spazio che ci ospita, sul quartiere e sul suo bisogno di bellezza e di cultura. I quattro angoli di strada, che abbiamo scelto di ‘occupare’ pacificamente e festosamente con l’arte, sono proprio a ridosso della Pinacoteca Metropolitana ‘Corrado Giaquinto’ e a due passi dalla casa natale di Pino Pascali. Noi stiamo in mezzo, inebriati dal profumo del mare e dalla calura di fine agosto, con i piedi per terra e il naso per aria, sognatori di un altrove sempre troppo lontano. Anziché cercare nelle bacchette magiche altrui la risposta alle nostre domande, ci prendiamo gli spazi che sono già nostri, cercando di trasformare i limiti in opportunità. A una cronica mancanza di luoghi e di progettualità culturali, abbiamo deciso di rispondere a modo nostro, pensando a un’arte che – se ha pochi luoghi in cui ritrovarsi – ha però balconi e vuole rompere barriere, superare limiti. Sui balconi abbiamo deciso di abitare con una festa artistica temporanea e irriverente. L’arte esce dagli spazi tradizionalmente deputati alla sua esposizione e alla sua fruizione e si conquista un’insolita ribalta urbana, un palcoscenico cittadino tutto da inventare, per misurarsi con la realtà e interromperla con i suoi segni, introducendo una discontinuità chiassosa ed eccentrica nello scenario consueto delle passeggiate del quartiere. Fuori dalla metafora, l’arte va così a occupare letteralmente lo spazio indicato dall’espressione stare fuori come un balcone, che adoperiamo per indicare un comportamento bizzarro e insolito. Artisti che stanno fuori come un balcone scelgono di esporre le loro opere su uno spazio di confine tra il dentro e il fuori, tra la privatezza della casa e il suolo pubblico, tra il non mostrato e il visibile, tra il pieno e il vuoto. Un’arte liminale, di confine, che – mostrata sulla facciata di un palazzo – è rinfacciata e sfacciata. È questo il nostro inno alla scanzonatezza e all’impermanenza luminosa dell’estate”. (gci)

DAL 22 AL 24 NOVEMBRE TORNA PER LA QUARTA EDIZIONE “ROMA ARTE IN NUVOLA”

Dal 22 al 24 novembre torna “Roma Arte in Nuvola”, la grande fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea della Capitale ideata e diretta da Alessandro Nicosia con la direzione artistica di Adriana Polveroni promossa da Eur SpA. Dopo il successo dello scorso anno, con oltre 35.000 visitatori e i favorevoli riscontri di critica e pubblico, anche questa quarta edizione si contraddistingue per il suo palcoscenico artistico-culturale in grado di offrire un’esperienza emozionante e condivisa, un appuntamento unico per tutti gli appassionati di arte all’interno di uno scenario d’eccezione come la Nuvola di Fuksas. Con 140 gallerie italiane e internazionali partecipanti, la manifestazione costituirà non solo un momento d’incontro e confronto con il pubblico, ma si porrà anche l’obiettivo di ampliare ulteriormente i propri confini, allargando l’offerta innovativa e dinamica alle correnti artistiche tra le più influenti ed emergenti. Tra i corridoi della Nuvola tante le novità: prevista la crescita delle gallerie presenti così come la partecipazione degli espositori provenienti dall’estero, con un focus alle nuove tendenze e sugli artisti che meglio le rappresentano. Particolare visibilità verrà data agli espositori del Centro e Sud Italia provenienti tra i tanti, da città come Napoli, Catania, Pescara, Sorrento, Scicli, Avellino, Nuoro, Modica e San Pantaleo, che considerano la fiera per la propria proposta strategica un evento di assoluta importanza. Il Paese ospite sarà il Portogallo che promuoverà con il Ministero della Cultura e l’Ambasciata del Portogallo in Italia la Collezione Statale d’arte Contemporanea con una selezione di opere curata da Sandra Vieira Jurgens. “Roma Arte in Nuvola” rappresenta, oggi, un richiamo per collezionisti, curatori e artisti tale da favorire un contatto diretto con le molteplici evoluzioni dell’arte. Incontri speciali, esposizioni, installazioni e performance faranno da contorno e connoteranno l’identità della nuova edizione con un’offerta completa e di alto profilo che caratterizza la grande dimensione dello spazio espositivo, suddivisa fra arte moderna e contemporanea. Grazie alla capacità di fare sistema e con una sua precisa specificità, questa quarta edizione conferma significative collaborazioni con le istituzioni pubbliche, divenendo queste ultime parte attiva nella programmazione artistico-culturale della manifestazione: dal Ministero della Cultura, con la speciale partecipazione di alcune delle sue istituzioni museali e culturali più rappresentative come la Direzione Generale Creatività Contemporanea e il MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, l’Istituto Centrale per la Grafica, la Direzione generale Archivi e il Museo delle Civiltà, fino alla Regione Lazio e Roma Capitale. Si riconferma come main sponsor Banca Ifis con la sua interessante proposta rivolta all’arte. Tra i numerosi progetti speciali di quest’anno, ci sarà un omaggio dedicato ad un pioniere dell’arte astratta riconosciuto tra Europa, Stati Uniti e Giappone: Pietro Consagra. Si ricostruirà idealmente il suo studio romano presentando una serie di fotografie scattate da Claudio Abate. Le opere esposte includeranno sculture come i Matacubi, che invitano i visitatori a interagire con le sculture in modo ludico e coinvolgente per un viaggio nell'intimità creativa dell'artista, evidenziando la sua visione unica dell’arte come forma complementare di espressione. Ci sarà spazio anche per il duo Vedovamazzei con un’esposizione di opere inedite contemporanee che affrontano tematiche diverse. E a settant’anni dal suo arrivo nella Città eterna, si celebrerà anche il grande pittore siciliano Piero Guccione con la mostra “La città sognata Opere 1962-1972”, una selezione di lavori ad olio su tela che ripercorreranno le principali fasi espressive del suo periodo romano maturato accanto ad un grande maestro come Renato Guttuso. “Roma Arte in Nuvola” 2024 si proporrà quindi di inglobare le migliori proposte artistiche e le nuove avanguardie in grado di catturare l’interesse non solo di addetti ai lavori, ma anche di un pubblico di giovani neofiti attirato da una offerta diversificata. (gci)

A VENEZIA IL RITORNO DI ZENG ZHENWEI CON “RISONANZA”

LINLI ART SPACE a Venezia presenta “Risonanza”, mostra personale dell’artista Zeng Zhenwei (Guangdong, 1960) che apre al pubblico dal 1° agosto al 30 settembre 2024. L’esposizione è a cura dell’artista e curatore Paolo Fraternali e segna il ritorno di Zeng Zhenwei nella laguna veneta con una selezione di opere scultoree che tracciano un itinerario attraverso la ricca produzione dell’artista. La mostra disegna un percorso dedicato al tema della risonanza nelle sale di LINLI Art Space, centro dedicato all’arte contemporanea nel cuore della città di Venezia. Il lavoro di Zeng Zhenwei si radica nell’antica filosofia artistica orientale, con particolare attenzione alla rappresentazione estetica della natura. Traendo ispirazione dalle teorie già applicate oltre seicento anni fa legate al rapporto armonico tra natura e vita, l’artista individua nella semplicità una forma di bellezza raffinata in grado di influenzare in maniera profonda il nostro presente. Attraverso l'uso sapiente di colori, materiali e forme, l’artista utilizza il linguaggio visivo dell'arte contemporanea per esprimere la cultura tradizionale con caratteristiche folkloristiche regionali, incorporando profonde rappresentazioni simboliche e creando uno stile unico. Le opere presentate negli spazi di LINLI ART SPACE rintracciano le risonanze spirituali generate dall’incontro tra la filosofia orientale e una forte tensione all’uso del colore. Spiega il curatore Paolo Fraternali: “Le sue opere scultoree sono nuclei energetici che superano la scissione tra ideazione ed esecuzione, tra momento progettuale e realizzazione oggettuale. Qui la concezione filosofale dell’artista è evidenziata ed esaltata dal fatto che gli elementi sono posti in soluzione aerea fuori da ogni pesante servitù gravitazionale. Ma Zeng Zhenwei è principalmente un ingegnere del colore e queste opere ne sono una testimonianza”. Le opere di Zeng Zhenwei offrono ai visitatori uno spazio di lentezza e riflessione, in aperta opposizione alla rapidità vertiginosa con cui la società odierna si evolve, restituendo un’esplorazione intima del mondo interiore e delle sue relazioni con l’ambiente circostante. Zeng Zhenwei è nato nel Guangdong nel 1960 e ha studiato in Giappone dal 1986. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria Artistica presso l'Università di Kyushu, dove ha avuto come mentore il signor Sato, ex vicepresidente dell'università e presidente dell'Asian Landscape Design Association. Nel 1995 ha fondato l'istituto di ricerca sul design On Design Co. a Tokyo. Nel 2003 è tornato in Cina nell'ambito del Programma dei Cento Talenti ed è diventato il primo direttore del dipartimento di design della Scuola di Comunicazione e Design dell'Università Sun Yat-sen di Guangzhou. Nel 2007 è entrato a far parte della facoltà della Guangzhou Jinan University's School of Arts e nel 2012 è diventato presidente regionale cinese dell'Asian Modern Sculptors Association. Nel 2017 è diventato membro della Fondazione Taylor per l'Arte della Francia e nel 2020 è stato riconosciuto come Maestro d'Arte Culturale dal governo municipale di Guangzhou. Zeng è esperto di design interdisciplinare e ha creato opere che spaziano dal design dell'arte pubblica urbana al design del prodotto d'arredo. Come artista internazionale, Zeng ha realizzato numerose installazioni di arte pubblica su larga scala nell'area CBD di Guangzhou, in Cina. Utilizza abilmente il linguaggio visivo dell'arte contemporanea per esprimere la cultura tradizionale con caratteristiche folkloristiche regionali, incorporando profonde rappresentazioni simboliche e creando uno stile artistico unico che emana una forte forza centripeta ed effetti di radiazione. Nel corso della sua pluriennale attività di artista, Zeng ha sviluppato una proprietà intellettuale unica e riconoscibile: ZengTube Man. Il suo concetto minimalista può trasmettere emozioni attraverso il movimento. Utilizzando il linguaggio visivo dell'arte contemporanea, Zeng è in grado di rappresentare la realtà del mondo trasmettendo positività ottimistica e rimuovendo l'esclusività dalla filosofia di vita, esprimendo concettualmente le emozioni attraverso l'azione e la forma, ricostruendo scene e raffigurando mondi emotivi, permettendo a questi Tubeman di risuonare con qualsiasi spettatore. Le sue opere sono state esposte e premiate in tutto il mondo e sono collezionate da numerose istituzioni artistiche nazionali ed estere e da collezionisti privati. Tra le sue opere figurano Gate to the Future, Embrace the world, Friends, Myriad of Birds Fly Back to Their Nests, Ao Fish Dance, Talents from all over the World, Heading to the Palace e molte altre. (gci)

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