Il 15 di agosto, o Ferragosto, è il giorno in cui tutti gli Italiani sono, o sembrano, d'accordo. Credenti e no. Viene calato improvvisamente come un velo, che fa apparire tutto buono, tutto in ordine. Come è noto tuttavia il velo non cambia la realtà, ma la copre soltanto e può essere addirittura non solo ingannevole ma anche mistificatore. I Cattolici festeggiano l'assunzione in cielo della Madonna in anima e corpo, secondo il dogma proclamato dal papa Pio XII il 1° novembre 1950, anno santo. Il papa avrebbe accelerato la proclamazione del dogma di fede a seguito di una apparizione della Madonna (nell'anno 1947) nella grotta malfamata di Tre Fontane a Roma, mai riconosciuta dalla Chiesa e addirittura respinta da una commissione ecclesiastica all'uopo costituita, a Bruno Cornacchia. Questi, che aveva deciso di uccidere il papa con un pugnale acquistato a Toledo su cui aveva scritto "morte al papa", improvvisamente si era convertito al cattolicesimo. Come é ben spiegato in un articolo del Le Figaro del 14 agosto a firma di Jean Marie Guenois. Ma i Cattolici continueranno a credere in una verità che ha le sue radici nel IV secolo e che, nella consultazione di tutti i Vescovi del mondo promossa da Pio XII prima della proclamazione del dogma, ebbe il consenso del 90 %.
E poi é un po' la speranza di tutti vivere una seconda vita.
I non credenti invece e gli stessi credenti si rifanno anche a Cesare Augusto il quale, per mettere ordine alle feste dei nostri gloriosi antenati, incominciò proprio dalle Feriae Augusti. In Italia è festa a tal punto, che non sono usciti nemmeno i giornali e ci sono state risparmiate le riflessioni di qualche ministro che, pur non avendone il fisico, si atteggia a Napoleone in molti ambiti della complessa società italiana. Questo Ferragosto è stato speciale: la guerra mondiale è vicina, il teatro sarà ancora una volta prevalentemente europeo e mediterraneo. Solo papa Francesco parla di pace breviter et plane. Per poterla raggiungere, spiega, è necessario porre fine alla prevaricazione delle armi, almeno con un iniziale loro silenzio.
Ferragosto, quando è accompagnato da un vicino fine settimana come quest'anno, è anche un insieme di giorni in cui si possono programmare molte cose, alcune che non costano molto, come la lettura di un libro. Da suggerire è un romanzo, uscito in giugno per i tipi della Giunti, dal
titolo ovvio "Chiunque nasce a morte arriva", scritto da Bruno Vitiello, che assicura il potenziale lettore sulla verifica di tutti i dati storici citati. Il costo del libro è di 16,90 euro, per un peso di 688 grammi e un totale di 527 pagine, che si leggono in scioltezza, anche se c'è qualche consecutio temporum claudicante. Chi è un po' pigro può andare diretto al capitolo X, dove scoprirà che di Venerdì Santo papa Leone X, Giovanni de'Medici, mangiava sì di magro, come tutti i bravi cristiani, ma i vassoi erano d'oro e i cristalli dei bicchieri di Boemia, ma soprattutto gli uni ospitavano "prelibate anguille del lago di Bolsena in carpione, murene di Civitavecchia... e filetti di storione", gli altri il pregiato "bianco di Fiano". Del resto il suo motto era: "Godiamo il papato dacché Dio ce l'ha dato". Ma anche: "A Roma c'è una meretrice ogni 10 abitanti in una
popolazione formata per metà da maschi celibi". Soprattutto viene citato il De Ordine del grande dottore della Chiesa Sant’Agostino: "...se tu toglierai le meretrici dal mondo, lo riempirai di sodomia...".