Ogni 9 settembre si celebra la “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare”. La data ricorda il giorno dell'affondamento, nel 1943, della Corazzata Roma da parte di uno stormo di bombardieri tedeschi. La Giornata, istituita con la legge 31 luglio 2002, n. 186, rammenta il sacrificio dei marinai militari e civili deceduti e sepolti in mare. La ricorrenza veniva solitamente commemorata ogni anno a Brindisi il 12 novembre presso il Monumento al marinaio d'Italia. In particolare, la scelta della data si lega simbolicamente alle vicende storiche che hanno portato alla realizzazione dell'opera architettonica, riferendosi alla data del bollettino della vittoria sul mare della prima guerra mondiale firmato dall'ammiraglio Thaon di Revel, a Brindisi, nel 1918. Tuttavia, sempre il 12 novembre ricorre il giorno dell'anniversario degli attentati di Nassiriya, dove nel 2003 hanno perso la vita 19 italiani, ed a partire dal 2009 ogni anno a Roma viene celebrata la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace”. Per ridare allora alla “Giornata della memoria dei marinai scomparsi in mare” una propria ed autonoma rilevanza si è decisa come data alternativa al 12 novembre, quella del 9 settembre, giorno dell'affondamento nel 1943 della nave da battaglia "Roma" da parte di uno stormo di bombardieri tedeschi. In quell'attacco persero la vita, insieme all'Ammiraglio Bergamini, ben 1362 marinai e rimasero feriti 622 naufraghi, molti dei quali in maniera gravissima. Quel 9 settembre 1943, dopo l’annuncio dell’armistizio, l'ammiraglio Bergamini, aveva messo in navigazione la nave ammiraglia verso la Maddalena, e quindi una zona probabilmente controllata dagli Alleati. Ma non arriverà mai: alle 15,15 apparvero 15 aerei tedeschi Dornier e poco dopo si scatenò la battaglia. Due bombe perforanti centrarono la corazzata facendola colare a picco rapidamente. Un robot sottomarino messo a punto da Guido Gay ha permesso il ritrovamento del relitto nel luglio 2012. (red)