di Paolo Pagliaro
Grazie alla telemedicina Viareggio ospiterà il primo ospedale 'virtuale' d'Italia. I pazienti accederanno a servizi medici online tramite videochiamate, chat, e-mail o applicazioni mobili. Saranno possibili consultazioni, prescrizioni, monitoraggio delle condizioni di salute e gestione da remoto delle malattie croniche. La Regione Toscana ripsarmierà 210 milioni l’anno, soluzioni analoghe sono allo studio a Como e Cosenza.
Visitare il paziente su uno schermo è un lusso che però pochi medici potranno permettersi , se vorranno fare bene il loro mestiere. Sicuramente non aiuterà quelli addetti ai pronto soccorso. A loro basterebbe essere protetti da insulti minacce e aggressioni, che negli ospedali italiani non sono più un imprevisto ma fanno ormai parte della quotidianità .
In questi giorni Chiarelettere pubblica un libro intitolato “Corsia d’emergenza. La mia vita di medico in Pronto soccorso”. Lo ha scritto Daniele Coen, che è stato per 15 anni Direttore del Pronto soccorso dell’Ospedale Niguarda di Milano . Il libro è un viaggio nella Sanità pubblica al collasso, e racconta il Pronto soccorso come se fosse un termometro sociale del Paese. C’è un’analisi documentata delle carenze ma anche dei grandi pregi di un servizio che ha molti punti in comune con quello della Protezione civile.
Il timore è che in pochissimi anni si scavi un solco ancora più profondo di quello che già oggi divide chi può permettersi di pagare le cure di tasca propria e chi deve accontentarsi dei rimasugli di un sistema ridotto allo stremo.