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GUERRA IN SUDAN, OLTRE
10 MLN IN FUGA

GUERRA IN SUDAN, OLTRE <br> 10 MLN IN FUGA

In Sudan nell’ultimo mese sono stati registrati 422 episodi di violenza politica, il numero più alto in un singolo periodo di quattro settimane negli ultimi sette mesi, con un aumento del 33% rispetto alle quattro settimane precedenti. Lo dichiara Save the Children, sulla base di un’analisi condotta sui casi di violenza attestati dall'Armed Conflict Location and Event Data Project (ACLED) tra il 6 gennaio e il 13 settembre.

Gli episodi violenti includono attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria, uso di esplosivi e violenza a distanza in diverse regioni. La maggiore intensità – pari a oltre due terzi degli episodi - è stata registrata nello stato di Khartoum e nel Darfur settentrionale[2], dove più di 1,6 milioni di persone sono state sfollate, tra cui oltre 850.000 bambini, dall'inizio della guerra 17 mesi fa.

A Khartoum, nel solo mese di agosto sono stati registrati almeno 110 episodi distinti di bombardamenti di artiglieria, il numero più alto di bombardamenti registrato nella capitale dal gennaio di quest'anno. Nello stato di Khartoum e nel Darfur settentrionale sono stati registrati 287 (68%) dei 422 eventi di violenza politica registrati dal 17 agosto al 13 settembre, e 2.043 (58%) di quelli registrati dall’1 gennaio. Molti eventi violenti nel 2024 si sono verificati anche nello Stato di Al Jazirah, 625 dall’1 gennaio.

La portata del conflitto è rimasta comunque elevata per tutto l'anno, con almeno 300 incidenti violenti riportati ogni mese. A subire questa escalation con esiti devastanti sono stati in particolare i bambini e le strutture su cui fanno affidamento. L'8 agosto, un bombardamento di artiglieria nell'area di Wd Al Bhakit a Khartoum ha ferito due bambini, mentre un centro di assistenza all'infanzia è stato colpito due giorni dopo in un'area vicina. Il 27 agosto, un numero imprecisato di bambini è stato rapito a scopo di riscatto a Um Marrahi Masaid, nello stato di Al Jazirah. Altri episodi di violenza evidenziati dai dati disponibili hanno causato la distruzione di scuole, ospedali pediatrici e centri per il trattamento della malnutrizione.

Nel Darfur settentrionale, i combattimenti in corso nella città di El Fasher stanno mettendo in grave pericolo oltre 2,8 milioni di civili - tra cui più di 750.000 bambini - all'interno e nei dintorni della città.

Nel campo di sfollamento di Zamzam, a 15 km a sud di El Fasher, dove vivono circa 260.000 bambini, i tassi di malnutrizione sono fuori controllo. Almeno il 34% dei bambini è attualmente malnutrito, il 10% gravemente malnutrito.

Questi dati giungono mentre il forum delle organizzazioni non governative internazionali del Sudan - di cui fa parte anche Save the Children - pubblica una dichiarazione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in cui si chiede alla comunità internazionale di aumentare la pressione sulle parti in conflitto per facilitare l'accesso umanitario immediato attraverso tutte le possibili rotte transfrontaliere e transnazionali; di stabilire meccanismi per proteggere i civili e le infrastrutture essenziali da attacchi indiscriminati; e di aumentare i finanziamenti e le iniziative per sostenere le comunità che rispondono a questa crisi.

Oltre 10 milioni di persone sono fuggite dalle loro case da quando il conflitto è scoppiato nell'aprile del 2023. Si tratta della più grande crisi di sfollamento interno del mondo, con oltre 5 milioni di bambini e più di 2 milioni di persone che hanno attraversato i Paesi vicini. Dall'inizio del conflitto sono state uccise più di 20.171 persone, compresi i bambini. Con oltre 25,6 milioni di persone in tutto il Paese che necessitano di aiuti, l'aumento dei combattimenti, unito alle diffuse inondazioni e all'insorgere di malattie, ha aggravato la scarsità di cibo. A Khartoum, ad esempio, oltre l'80% delle persone costrette a lasciare le proprie case e che vivono in rifugi ha urgente bisogno di assistenza, secondo una recente valutazione condotta dal World Food Programme. (25 set - red)

(© 9Colonne - citare la fonte)