Roma, 26 set - "Il caso di Ousmane Sylla purtroppo è emblematico di una realtà sistematica all'interno di tutti i Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri, ndr) d'Italia, fatta di negligenza medica, mancato accesso ai diritti dal punto di vista dell'assistenza legale, di condizioni di vita e di detenzione che non sono compatibili con i diritti umani e la dignità della persona, con un abuso di psicofarmaci utilizzati come forma di distrazione collettiva". Così Rachele Scarpa, deputata Pd, intervenuta alla Camera a una conferenza stampa sul caso della morte del giovane Ousmane Sylla, suicidatosi nel Cpr di Ponte Galeria a Roma lo scorso 4 febbraio. "Non solo - aggiunge - non vogliamo dimenticare e archiviare la storia di Ousmane, ma vogliamo affermare che il sistema Cpr è un sistema patogeno, che fa ammalare le persone: nessuna vita deve essere trattenuta in questo modo. La detenzione nei Cpr non è idonea a uno stato di diritto: stiamo cercando di provarlo da un punto di vista giuridico ma soprattutto politico e morale, mentre il governo sembra voler investire proprio su questo modello che genera morte, dolore e violenza" conclude Scarpa. (PO / Roc) ////
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