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direttore Paolo Pagliaro

JIMMY CARTER
COMPIE 100 ANNI

JIMMY CARTER <BR> COMPIE 100 ANNI

Jimmy Carter compie 100 anni. È la prima volta che un presidente americano raggiunge il traguardo di un secolo di vita, ed a toccarlo è stato il figlio di un contadino dell'era della Grande Depressione giunto alla Casa Bianca e poi divenuto filantropo vincitore del premio Nobel per la pace e sostenitore della democrazia. Dopo aver trascorso gli ultimi 19 mesi in un hospice domiciliare a Plains, Georgia, il democratico 39° presidente ha continuato a sfidare le aspettative, proprio come del resto ha sempre fatto. Ha ricoperto un mandato presidenziale dal 1977 al 1981 e poi ha lavorato per più di quattro decenni alla guida del Carter Center, che lui e sua moglie Rosalynn – deceduta a 96 anni - hanno co-fondato nel 1982 per "promuovere la pace, combattere le malattie e costruire la speranza". "Non tutti possono arrivare a vivere 100 anni su questa terra, e quando qualcuno ci riesce e usa quel tempo per fare così tanto bene a così tante persone, vale la pena festeggiare", afferma in un'intervista Jason Carter, nipote dell'ex presidente e presidente del consiglio direttivo del Carter Center. L'ex presidente è nato il 1° ottobre 1924 a Plains, dove ha vissuto più di 80 dei suoi 100 anni.

Quando salì alla presidenza, l’opinione pubblica fu colpita dalla decisione – presa il secondo giorno – di perdonare tutti i renitenti alla leva della guerra del Vietnam. L’amministrazione Carter è ricordata anche per la politica energetica nazionale che includeva conservazione, controllo dei prezzi e nuove tecnologie. Carter perseguì con successo gli Accordi di Camp David, i Trattati del Canale di Panama e il secondo round di Colloqui sulla limitazione delle armi strategiche. La sua amministrazione istituì il Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti e il Dipartimento dell'istruzione. La fine della sua presidenza fu segnata dalla crisi degli ostaggi in Iran, da una crisi energetica, dall'incidente di Three Mile Island, dalla rivoluzione nicaraguense e dall'invasione sovietica dell'Afghanistan. In risposta all'invasione, Carter intensificò la Guerra fredda ponendo fine alla distensione, imponendo un embargo sui cereali contro i sovietici, e soprattutto varando la cosiddetta Dottrina Carter, con la quale si stabiliva che gli USA avrebbero utilizzato la propria forza militare se necessario per difendere gli interessi nazionali nel golfo Persico. Carter perse le elezioni presidenziali del 1980 contro il candidato repubblicano Ronald Reagan.

(1 OTT - DEG)

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