L'aumento dell’inflazione in Italia ha subito un rallentamento nel mese di agosto 2024, raggiungendo l'1,1%, in linea con una tendenza discendente già osservata nei mesi precedenti. Questo dato colloca l'Italia tra i paesi dell'area OCSE con una delle inflazioni più basse, non solo rispetto al periodo passato, ma anche confrontata con gli altri membri dell'Unione Europea. Nel contesto europeo, infatti, l'inflazione dell'area euro si è attestata al 2,2%, un calo rispetto al 2,6% di luglio, mentre l'Unione europea nel suo complesso ha registrato un'inflazione del 2,4%. In generale, i dati rivelano un graduale raffreddamento dei prezzi in Europa, soprattutto nel comparto energetico, con l'Italia che vede un'inflazione energetica negativa (-6,1%). L'inflazione media nell'area Ocse si è attestata al 4,7% in agosto, calando dal 5,4% di luglio, influenzata principalmente dal forte rallentamento dell'inflazione in Turchia, pur mantenendo tassi sopra il 50%. Escludendo la Turchia, l'Ocse scende al 2,7%.

Alcuni paesi come il Canada (1,95%), la Francia (1,82%) e la Germania (1,87%) hanno registrato tassi di vendita paragonabili o leggermente superiori a quelli italiani, evidenziando un contesto europeo di riduzione generale dei prezzi. Tuttavia, la situazione italiana si distingue per il basso prezzo di vendita del core (1,1%), che esclude le componenti più volatili come energia e cibo, rispetto alla media OCSE del 5,17%. Questo dato indica una pressione contenuta sui prezzi interni, derivante dalla moderata domanda domestica e dal forte calo dei costi. In conclusione, il rallentamento dell'inflazione italiana riflette un trend positivo in linea con il resto d'Europa, posizionando il paese tra quelli con una delle inflazioni più basse nell'area OCSE. Tuttavia, le prospettive future dipenderanno dall'evoluzione dei mercati energetici e dalla stabilizzazione dell'economia globale.

(Sis)