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DANIELE ORSATO: NON
AVREI DOVUTO ABRITRARE

DANIELE ORSATO: NON <Br> AVREI DOVUTO ABRITRARE

“Il campo mi manca molto. Mi mancano i raduni, mi mancano i miei compagni e mi manca anche la possibilità di dare loro consigli. La designazione è il momento che mi manca di più”. Sono passati tre mesi da Inghilterra-Svizzera, partita dei quarti di finale dell’europeo 2024 ed ultima conduzione arbitrale per Daniele Orsato, 290 partite dirette in carriera ed eletto miglior arbitro del 2020. L’ex fischietto è salito su uno dei palchi del Festival dello Sport di Trento per raccontare la sua carriera che, come da lui stesso rivelato, è stato un inaspettato cambio di rotta. “Non c’entro niente io con il mondo degli arbitri – racconta Orsato – a nove-dieci anni giravo per casa con cacciavite e forbici e cercavo di capire come si accendesse la luce, con la gioia dei miei genitori che ogni tanto si trovavano senza illuminazione. Alle medie mi consigliarono ragioneria ma io volevo fare l’elettricista. Mi iscrissi all’istituto, lo frequentai pe tre anni e dopo fui chiamato a lavorare per un’azienda”. Quel giorno inizia anche un’altra avventura per Orsato: “un collega mi chiese di segnarmi al corso per arbitri e io gli dissi di no, perché l’arbitro è uno sfigato. Lui mi rispose con una frase che tempo dopo mi disse anche Stefano Farina: “non puoi dire così se non hai mai arbitrato”. La sera stessa andai a segnarmi al corso per arbitri e tornato a casa dissi a mia madre che in sedici anni sarei arrivato in Serie A”. Una profezia destinata ad avverarsi: “mi ricordo ancora la chiamata di Luigi Agnolin: Orsato sei promosso in Seria A. La vita è strana”, commenta sorridendo. L’ex arbitro non ha mancato di rivolgersi alla platea dove a seguirlo erano accorsi numerosi giovani e aspiranti arbitri: “dagli arbitri le tre cose che mi piace vedere sono: passione, la voglia di correre e il rapporto che hanno con i calciatori. Non tutti diventerete dei grandi arbitri ma un grande arbitro è dentro ognuno di voi”.

FOTO. Archivio Ufficio Stampa PAT – Alessandro Holneider

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